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Sta arrivando l’inverno?
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ottobre 08, 2021
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ottobre 08, 2021
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Sta arrivando l’inverno? |
Con l’estate ormai alle spalle e l’inverno alle porte, nel mese di settembre nei mercati ha iniziato a diffondersi un certo nervosismo. Gli indici S&P 500 e MSCI Europe hanno accusato il primo cedimento da gennaio 2021, arretrando rispettivamente del -4,7% (USD) e -2,9% (EUR)1. In controtendenza rispetto agli altri mercati sviluppati, l’indice MSCI Japan ha invece guadagnato il 4,5% (JPY)1. Il risultato migliore è stato registrato dal settore energetico, come evidenzia l’indice MSCI ACWI Energy, in rialzo del 9,1% (USD)1, che ha beneficiato dell’aumento dei prezzi dell’energia. Al contrario, la maggior parte degli altri settori si è mossa al ribasso. L’aumento dall’1,3% di fine agosto all’1,5% attuale dei rendimenti del Treasury a 10 anni, uno degli indicatori più seguiti, potrebbe essere dovuto in parte ai prezzi energetici2. La reazione del VIX non si è quindi fatta attendere, con l’indice che prima del finire del mese è salito a quota 232, il valore più alto dalle fasi nervose di maggio.
Un focus su Giappone e Cina
La fase di rialzo delle azioni giapponesi, iniziata l’ultima settimana di agosto, è proseguita a settembre, mese in cui il primo ministro Suga ha rassegnato le dimissioni, in seguito alle critiche ricevute per la gestione della pandemia. A fine mese il Partito Democratico Liberale al governo ha eletto Fumio Kishida per subentrargli, lanciando un evidente segnale di continuità. L’evento, pertanto, non è classificabile come catalizzatore, né positivo né negativo. L’esuberanza manifestata dalle azioni giapponesi nella prima metà del mese è parsa di breve durata, quando una delle principali società immobiliari cinesi è stata colpita da una crisi debitoria che non solo ha dominato a lungo i notiziari, ma ha frenato il dinamismo dei titoli nipponici. Le vicende del colosso cinese hanno in realtà fatto tremare i mercati di tutto il mondo, in particolare quelli asiatici. A settembre, l’indice MSCI China (HKD) ha registrato un -5,0%1, confermando la posizione del paese tra i peggiori da inizio anno.
La crescita rallenta, ma con ogni probabilità si confermerà robusta
Come avevamo previsto, i ritmi di crescita hanno subito un rallentamento consistente. Si tratta tuttavia di un passaggio da livelli elevati a livelli normali, comunque solidi. Sebbene l’inflazione abbia destato qualche preoccupazione, l’IPC negli Stati Uniti è aumentato del 5,3% su base annua e dello 0,3% su base mensile3, vale a dire meno del previsto. Detto questo, il fatto che i prezzi dell’energia difficilmente avranno un impatto nell’immediato sull’inflazione e che anche la carenza di offerta si protrarrà per qualche tempo mette in luce l’eventualità che l’andamento attuale dell’inflazione possa perdurare. Valutazioni e posizionamento raccomandano prudenza, visti gli indicatori di mercato ancora a livelli eccessivi. Il rapporto prezzo/utili prospettico a 12 mesi dell’S&P 500 si attesta attualmente a 20,7, a fronte di una mediana di 15,04. Inoltre, ci attendiamo che l’aumento dei tassi avrà ripercussioni negative sull’azionario statunitense che presenta tendenzialmente una duration elevata. Di fatto, i settori sensibili ai tassi ne hanno risentito, mentre le azioni del settore energia, in controtendenza, hanno esibito un andamento positivo. Monitoriamo eventi chiave che si delineano all’orizzonte, tra cui l’aumento del tetto del debito statunitense, ormai imminente, e la stagione degli utili in America, alle porte.
Implicazioni per gli investimenti
Nel mese, abbiamo ridotto il rischio due volte, ritenendo che vi siano poche probabilità di rialzo per le azioni da qui a fine anno. Alla luce delle valutazioni elevate e del clima di scarsa fiducia e avversione al rischio, temiamo una correzione dei mercati e un aumento della volatilità. Allo stesso tempo, cerchiamo opportunità che ci consentano di trarre vantaggio da debolezze eccessive.
Azioni di società del settore Internet cinesi
Siamo passati a un leggero sovrappeso nelle azioni di società Internet cinesi. Pur avendo subito un duro colpo quest’anno, la Cina presenta ancora alcune opportunità. Gli ostacoli normativi per le società Internet cinesi sembrano essersi stabilizzati e i fondamentali delle aziende principali si confermano robusti. Dopo il picco di febbraio 2021, le azioni del settore Internet cinese hanno subito una flessione superiore al 50%5, raggiungendo valutazioni piuttosto interessanti. Per quanto sia probabile che nel breve termine la volatilità si mantenga elevata, il distacco tra fondamentali e valutazioni rende i premi al rischio moderatamente convenienti.
Posizionamento tattico
Seguono i nostri giudizi tattici:
Fonte: Team MSIM GBaR; dati al 30 settembre 2021. A solo scopo informativo e non da intendersi come una raccomandazione o un’offerta per l’acquisto o la vendita di valori mobiliari o l’adozione di una qualsiasi strategia d’investimento. I giudizi tattici di cui sopra riflettono in linea di massima le opinioni e le implementazioni del nostro team e vengono riportati a scopo di comunicazione con i clienti. Le informazioni riportate nel presente documento non tengono conto degli obiettivi finanziari, della situazione o delle esigenze specifiche dei singoli investitori.
CONSIDERAZIONI SUI RISCHI
Non vi è alcuna garanzia che l’obiettivo d’investimento della Strategia venga raggiunto. I portafogli sono esposti al rischio di mercato, ovvero alla possibilità che il valore di mercato dei titoli detenuti dal portafoglio diminuisca e che il valore delle azioni del portafoglio sia conseguentemente inferiore all’importo pagato dall’investitore per acquistarle. I valori di mercato possono cambiare quotidianamente a causa di eventi economici e di altro tipo (ad es. catastrofi naturali, crisi sanitarie, terrorismo, conflitti e disordini sociali) che influenzano i mercati, i Paesi, le aziende o i governi. È difficile prevedere le tempistiche, la durata e i potenziali effetti negativi (ad esempio la liquidità del portafoglio) degli eventi. Di conseguenza, l’investimento in questo portafoglio può comportare una perdita per l’investitore. Inoltre, la strategia può essere esposta ad alcuni rischi aggiuntivi. Esiste il rischio che, in base alle effettive condizioni di mercato, la metodologia e le ipotesi di asset allocation elaborate dal Consulente per i portafogli sottostanti si rivelino errate e che il portafoglio non raggiunga il suo obiettivo d’investimento. I corsi azionari tendono inoltre a essere volatili e la possibilità di subire perdite è significativa. Gli investimenti del portafoglio in certificati legati alle materie prime comportano rischi notevoli, ivi compreso il rischio di un sensibile deprezzamento del capitale investito. In aggiunta ai rischi inerenti alle materie prime, tali investimenti sono esposti a rischi specifici, quali il rischio di perdita di capitale e interessi, l’assenza di un mercato secondario e il rischio di livelli superiori di volatilità, che non interessano i tradizionali titoli azionari e di debito. Leoscillazioni dei cambi potrebbero annullare i guadagni generati dagli investimenti o accentuare le perdite. I titoli obbligazionari sono soggetti alla capacità dell’emittente di rimborsare puntualmente capitale e interessi (rischio di credito), alle variazioni dei tassi d’interesse (rischio di tasso d’interesse), al merito di credito dell’emittente e alle condizioni generali di liquidità del mercato (rischio di mercato). In un contesto di tassi d’interesse in rialzo, i corsi obbligazionari possono calare e dar luogo a periodi di volatilità e a maggiori richieste di rimborso. In un contesto di tassi d’interesse al ribasso, il portafoglio potrebbe generare un reddito inferiore. I titoli con scadenze più lunghe possono essere maggiormente sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. Le azioni e i titoli esteri risentono in genere di una maggiore volatilità rispetto agli strumenti obbligazionari e sono soggetti a rischi di cambio, politici, economici e di mercato. Le quotazioni tendono a oscillare in risposta a eventi specifici in seno a una determinata società. I titoli delle società a bassa capitalizzazione comportano rischi particolari, come l’esiguità delle linee di prodotto, dei mercati e delle risorse finanziarie, e possono registrare una maggiore volatilità di mercato rispetto a quelli di società più consolidate di dimensioni maggiori. I rischi associati agli investimenti nei mercati emergenti sono maggiori di quelli associati agli investimenti nei mercati sviluppati esteri. Le azioni degli exchange traded funds (ETF) comportano molti dei rischi associati agli investimenti diretti in azioni ordinarie od obbligazioni e il loro valore di mercato oscilla al variare del valore dell’indice sottostante. Investendo in ETF e in altri Fondi d’investimento, il portafoglio assorbe sia le proprie spese che quelle degli ETF e dei Fondi d’investimento nei quali investe. La domanda e l’offerta di ETF e dei Fondi d’investimento potrebbero non essere correlate a quelle dei titoli sottostanti. Gli strumenti derivati possono essere illiquidi, possono amplificare le perdite in maniera sproporzionata e incidere negativamente sulla performance del portafoglio. Un contratto a termine su valute è uno strumento di copertura che non implica alcun pagamento anticipato. L’uso della leva finanziaria può accentuare la volatilità del Portafoglio.
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Managing Director
Global Balanced Risk Control Team
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