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Global Fixed Income Bulletin
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giugno 14, 2023

Meno promesse e migliori risultati

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giugno 14, 2023

Meno promesse e migliori risultati


Global Fixed Income Bulletin

Meno promesse e migliori risultati

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giugno 14, 2023

 
 

A maggio l'economia americana sembra essersi rafforzata nonostante le deboli aspettative prospettate per il mese e la volatilità che ha caratterizzato il periodo in esame. Una volta lasciate alle spalle le turbolenze bancarie di marzo, l'attenzione generale è stata rivolta al tetto del debito degli Stati Uniti.  Al prospettarsi dell'imminente raggiungimento di un accordo, l'incertezza si è attenuata e gli occhi sono tornati sui dati economici. Gli Stati Uniti non hanno deluso, allontanando ulteriormente la futura recessione e i tagli dei tassi della Fed.

 
 

A maggio il contesto lasciava presagire un indebolimento dell'economia statunitense rispetto all'Area Euro e alla Cina, ma i dati economici e il mercato del lavoro si sono rivelati più solidi del previsto.  I dati sull'occupazione hanno sorpreso al rialzo per il 13° mese consecutivo (per poi essere superati dai dati pubblicati a inizio giugno).  Anche altri dati sul mercato del lavoro, tra cui JOLTS[1], ADP e le richieste di sussidi di disoccupazione, sono risultati positivi.  In Europa, i mercati hanno dovuto fare i conti con sorprese al ribasso dell'inflazione sia complessiva che strutturale e con il rallentamento delle aspettative di crescita.  Anche in Cina i dati sono risultati più deboli del previsto, deludendo i rialzisti cinesi: gli indici PMI di maggio hanno confermato la debolezza dell'economia, e l'economia ha continuato a risentire dell'effetto negativo del settore immobiliare.

Le banche centrali dei mercati sviluppati hanno continuato a innalzare i tassi di riferimento per contrastare la persistenza dell’inflazione,  comportando un significativo aumento dei rendimenti globali, con il tasso dei Treasury decennali in rialzo di 22 punti base (pb) e un ampliamento degli spread creditizi. I dati solidi degli Stati Uniti, i toni restrittivi adottati dalla Fed e un'inflazione nell'Area Euro più bassa delle attese hanno sostenuto il valore del dollaro statunitense, invertendo la rotta rispetto al primo trimestre.  I mercati creditizi sono ancora preoccupati dall’inasprimento delle condizioni di finanziamento dovuto ai problemi incontrati dalle banche regionali statunitensi e l'indagine della Fed sul prestito “senior” mostra condizioni che fanno presagire una recessione.  Alla fine del mese, tuttavia, il sentiment è migliorato e gli spread si sono compressi rispetto agli allargamenti dei livelli infra-mensili.  Il mercato statunitense dei titoli ipotecari di agenzia ha continuato a registrare spread più ampi, in quanto lo spettro delle vendite da parte delle banche e della Fed ha inciso negativamente sulla fiducia.  Il rafforzamento dell'economia statunitense e l'orientamento più restrittivo della Fed hanno avuto un impatto negativo anche sul debito dei mercati emergenti (EMD), in quanto il dollaro statunitense ha sovraperformato la maggior parte delle valute EM.

 
 
FIGURA 1
 
Performance degli attivi da inizio anno
 

Nota: performance in dollari USA. Fonte: Bloomberg. Dati al 31 maggio 2023. Gli indici riportati hanno scopo puramente illustrativo e non intendono rappresentare la performance di un investimento specifico. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Per le definizioni degli indici si rimanda alla sezione successiva

 
 
FIGURA 2
 
Variazioni valutarie mensili rispetto al dollaro USA
 

Nota: per variazione positiva si intende l’apprezzamento della valuta nei confronti del dollaro USA. Fonte: Bloomberg. Dati al 31 maggio 2023.

 
 
FIGURA 3
 
Principali variazioni mensili dei rendimenti e degli spread dei titoli decennali
 

Fonte: Bloomberg, JPMorgan. Dati al 31 maggio 2023

 
 

Prospettive per il mercato obbligazionario
Domare l'inflazione rimane il principale obiettivo della politica monetaria, ma è chiaro che si sta avvicinando la fine del ciclo di rialzo dei tassi. L'economia è rallentata nell'Area Euro, il che è indicativo del fatto che l'inasprimento è risultato efficace nel frenare la crescita economica e che l'inflazione ha iniziato a rallentare in modo significativo, sebbene da livelli molto elevati che rimangono superiori a quelli degli Stati Uniti. L'inflazione non sta tuttavia scendendo a un ritmo sufficientemente sostenuto e né i mercati del lavoro né i salari mostrano segni di moderazione. Nessuna banca centrale dei mercati sviluppati prevede che la prossima mossa sarà un taglio dei tassi. Infatti, all'inizio di giugno, le banche centrali di Australia e Canada hanno sorpreso i mercati e gli analisti aumentando i tassi in modo piuttosto inaspettato, dimostrando che una "pausa" nei rialzi dei tassi non significa che il ciclo di inasprimento si sia concluso. Sebbene l'inflazione complessiva sia notevolmente diminuita e continui a scendere, l'inflazione strutturale rimane elevata nell'Area Euro e altrove, con l'accelerazione della crescita dei salari che continua a rappresentare un problema. Prevediamo di mantenere una posizione di relativo sottopeso nella duration dell'Area Euro in quanto ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea (BCE) assuma un orientamento relativamente più restrittivo rispetto alle banche centrali dei paesi emergenti. Negli Stati Uniti, il problema per i mercati è rappresentato dal fatto che l'inflazione non sta scendendo a un ritmo sufficientemente rapido da impedire alla banca centrale di continuare ad aumentare i tassi. Il resiliente settore dei servizi sta compensando la debolezza dell'attività manifatturiera/industriale. Una combinazione insolita per gli standard del ciclo economico, ma questo ciclo economico non sembra avere precedenti.

Si escludono tagli dei tassi nel mercato statunitense per il 2023.  Se da un lato una pausa a giugno potrebbe essere ancora possibile, dall'altro non si sa con esattezza se gli Stati Uniti dovranno o meno continuare ad aumentare i tassi in occasione delle riunioni di giugno e luglio. Anche i falchi più accaniti in seno al Federal Open Market Committee (FOMC) ammettono che la politica monetaria non è in territorio restrittivo. La questione è quanto restrittiva, ed entro quando la Fed desidera raggiungere il suo obiettivo di inflazione. Non ci aspettiamo un risultato accomodante; forse neutrale, o addirittura restrittivo, a fronte di un eventuale rialzo dei tassi. La rinnovata retorica restrittiva della Fed negli ultimi mesi e i dati sorprendentemente solidi hanno ulteriormente rafforzato il dollaro statunitense. Non riteniamo che questa situazione sia sostenibile e raccomandiamo una posizione di sottopeso.

La risoluzione della crisi del tetto del debito statunitense e i solidi dati sull'occupazione e sui consumi delle famiglie dovrebbero consentire agli Stati Uniti di evitare una recessione quest'anno. L'assenza di un fattore scatenante per la contrazione della spesa delle famiglie e delle imprese è indicativa del fatto che l'economia andrà bene durante l'estate (come la maggior parte delle economie dei mercati sviluppati) ed è positivo per gli attivi rischiosi. Continuiamo a perseguire la nostra strategia di assunzione del rischio laddove le opportunità lascino presagire un rendimento adeguato per compensare la volatilità inattesa o eventi negativi inaspettati, siano esse di natura geopolitica, economica o risultanti da misure di politica monetaria. I rischi a medio termine di un rallentamento dell'economia permangono, sebbene l'impatto dovuto all'irrigidimento delle condizioni di finanziamento, alla politica monetaria restrittiva e al rallentamento del mercato del lavoro debbano ancora essere pienamente avvertiti dai consumatori e dalle imprese. Prevediamo una recessione moderata nel 2024 senza drastico aumento delle insolvenze o del premio al rischio - forse un atterraggio semi-morbido?

Riteniamo che le obbligazioni societarie dovrebbero essere in grado di offrire rendimenti positivi nel terzo trimestre. È probabile che le emissioni rimangano elevate a giugno e le società che cercano di trarre vantaggio dalla domanda di credito investment grade con anticipazione dei collocamenti contrasteranno il restringimento degli spread. A fronte di condizioni economiche avverse, ma con un momentum ancora positivo, riteniamo che il carry piuttosto che l'apprezzamento del capitale sia il probabile fattore determinante dei rendimenti dei titoli societari investment grade nella seconda metà del 2023.

Poiché si prevede un aumento dei rendimenti, cercheremo di aumentare l’esposizione al rischio di tasso d'interesse nei portafogli in caso di ulteriori contraccolpi sui rendimenti dei Treasury. Le economie crescono lentamente e l'inflazione è in calo, entrambi fattori positivi per le obbligazioni. Continuiamo inoltre a cercare approcci per migliorare in modo intelligente la qualità del credito, riducendo al minimo le perdite nei rendimenti attesi.  Riteniamo che i mercati creditizi appaiono lievemente sottovalutati ma, per il segmento investment grade, questo valore proviene perlopiù da obbligazioni emesse da istituti finanziari. Gli spread sono al di sopra della media, seppur non in maniera significativa, pertanto il carry game offre poche opportunità di compressione degli spread nel breve termine. Considerato che prevediamo un rallentamento economico ma nessuna significativa recessione quest’anno, le obbligazioni high yield a breve scadenza presentano una valutazione attraente e, se scelte con cura, potrebbero generare un rendimento interessante.

I titoli cartolarizzati continuano ad apparire i più appetibili. Riteniamo che il rischio di credito di titoli garantiti da ipoteche residenziali e commerciali selezionati, come le abitazioni plurifamiliari, sia interessante alla luce delle buone condizioni in cui versano i bilanci delle famiglie e delle imprese e della forte crescita del reddito delle famiglie. Nell’ambito del credito cartolarizzato, privilegiamo i mutui residenziali non di agenzia, malgrado le aspettative di un probabile calo dei prezzi delle abitazioni negli Stati Uniti nel 2023.

I recenti eventi continuano a essere negativi per il dollaro USA. Continuiamo a sottopesare il dollaro statunitense nel lungo termine rispetto a un paniere di valute dei mercati sviluppati ed emergenti. Continuiamo inoltre a preferire i titoli di Stato in valuta locale dei mercati emergenti rispetto alle obbligazioni in valuta forte e ai titoli di Stato dei mercati sviluppati.

Tassi d’Interesse/Tassi di Cambio dei Mercati Sviluppati

Analisi mensile
I tassi dei mercati sviluppati sono generalmente aumentati a maggio. I rendimenti dei Treasury statunitensi decennali, dei gilt decennali e delle obbligazioni australiane decennali hanno registrato un rialzo rispettivamente di 22, 42 e 27 punti base. I Bund hanno sovraperformato, terminando il mese con un calo di 3 pb in seguito all’inatteso indebolimento dei dati economici e dell’inflazione in Europa. Nel complesso, numerosi dati hanno evidenziato la tenuta dell’economia e una pressione inflazionistica sostenuta, ad esempio negli Stati Uniti, in Australia e, soprattutto, nel Regno Unito. La tanto attesa indagine Senior Loan Officer Survey ha evidenziato che le condizioni di credito si sono inasprite, ma forse meno gravemente rispetto alle previsioni del mercato. La Fed, la BCE, la BoE e la Norges Bank hanno tutte optato per un rialzo di 25 pb, in linea con le attese dei mercati. Le decisioni delle banche centrali australiana e neozelandese hanno sorpreso maggiormente i mercati, con un rialzo di 25 punti base della RBA dopo la pausa del mese precedente. Di contro, la Reserve Bank of New Zealand ha sorpreso leggermente i mercati con un aumento di soli 25 pb (rispetto ai potenziali 50 pb), mantenendo invariata la traiettoria di politica monetaria rispetto alle aspettative di un orientamento più restrittivo.2

Prospettive
Adesso che i gravi problemi del settore bancario sembrano essersi appianati e la crisi del tetto del debito è stata risolta, l’attenzione del mercato si è spostata verso l’interpretazione dei nuovi dati economici. Inoltre, negli Stati Uniti, il mercato sta valutando le implicazioni della ricostruzione del Treasury General Account (TGA) in seguito alla risoluzione del tetto del debito. Se da un lato la crisi del settore bancario si è calmata, le condizioni di credito sono ancora rigide e potrebbero inasprirsi ulteriormente, esercitando una maggiore pressione su chi richiede finanziamenti. Premesso ciò, nonostante l’ulteriore irrigidimento delle condizioni di credito e le aspettative di un rallentamento, i dati economici oggettivi non registrano ancora alcun peggioramento significativo e il mercato sta ricominciando a scontare tassi terminali più elevati e a escludere ribassi. Per il momento è consigliabile armarsi di pazienza, in attesa di maggiori chiarimenti, approfittando di ulteriori anomalie relative. Sul fronte valutario, con un'economia statunitense più resiliente e una maggiore fiducia nel sistema bancario americano, il dollaro USA si è rafforzato a maggio. Prevediamo che il dollaro continuerà a indebolirsi e abbiamo apportato aggiustamenti tattici laddove sussistono interessanti opportunità.

Tassi d’Interesse/Tassi di Cambio dei Mercati Emergenti

Analisi mensile
Nel mese di maggio la performance del debito dei mercati emergenti è stata negativa. Le valute dei mercati emergenti si sono generalmente indebolite, ma alcune hanno brillato, come quelle di Colombia, Messico e Perù, che si sono rafforzate. La lira turca ha toccato nuovi minimi dopo la rielezione di Erdogan come presidente. Su base mensile gli spread societari si sono ampliati, mentre quelli sovrani si sono lievemente compressi. Da inizio anno i flussi sono scesi su livelli negativi. I flussi di maggio sono risultati negativi a causa dei deflussi in valuta forte; tuttavia, gli afflussi dei fondi in valuta locale sono stati positivi.3

Prospettive
Rimaniamo ottimisti per questa classe di attivo. Riteniamo che la Fed statunitense si stia avvicinando al momento di una pausa nell’attuale ciclo di inasprimento, uno sviluppo che potrebbe alleggerire le pressioni legate al rafforzamento del dollaro statunitense. Se ciò dovesse accadere, alcune banche centrali dei mercati emergenti potrebbero essere in grado di allentare le politiche monetarie. Alcune banche centrali dell’America Latina hanno già iniziato ad abbassare i tassi, ad esempio Costa Rica, Uruguay e, più recentemente, la Repubblica Dominicana, che l’ultimo giorno del mese ha operato un taglio di 50 punti base. La crescita, l’inflazione e le politiche monetarie variano notevolmente tra i diversi paesi e crediti dei mercati emergenti. Pertanto l’analisi bottom-up è fondamentale per individuare valore.

Credito societario

Analisi mensile
Nel mese, gli spread del segmento investment grade statunitense hanno sovraperformato quelli dell’IG dell'Eurozona, in un contesto segnato da un’elevata volatilità del mercato del credito dovuta a svariati fattori. In primo luogo, i timori relativi ai negoziati sul tetto del debito degli Stati Uniti hanno tenuto banco per la maggior parte del mese, anche se poi la situazione si è risolta nel giro di poche settimane. In secondo luogo, la volatilità delle banche regionali statunitensi rimane elevata, nonostante il sentiment sia migliorato nel corso del mese con l'acquisizione di First Republic da parte di JPM. I dati economici hanno continuato a far emergere segnali di debolezza nel corso del mese a livello globale, in particolare nel settore manifatturiero. Inoltre, l’inflazione è rimasta ostinatamente tendente al rialzo. Infine, è da notare la maggiore debolezza dei mercati azionari e delle materie prime, eccetto il settore tecnologico, che ha beneficiato della grande attenzione suscitata dalle molteplici applicazioni dell’intelligenza artificiale.4

I mercati high yield statunitensi e globali si sono indeboliti a maggio e la debolezza è generalmente attribuibile all'aumento dei tassi rispetto alle preoccupazioni sul credito dei paesi emergenti. Le condizioni tecniche dell'high yield hanno continuato a migliorare a maggio, a fronte di un contesto caratterizzato da minore volatilità. Su base mensile, le emissioni sono aumentate ancora una volta. I segmenti di mercato di qualità inferiore hanno generalmente sovraperformato a maggio, dopo aver sovraperformato anche ad aprile.5

I titoli convertibili globali sono riusciti a strappare un piccolo rendimento positivo a maggio, nonostante l'arretramento dei mercati azionari e creditizi. L'Indice MSCI Global Equities ha perso l’1,32% e il Bloomberg Global Aggregate Credit è diminuito dell’1,86%, mentre l'Indice Refinitiv Global Convertibles Focus ha guadagnato lo 0,24%. I titoli azionari e il credito hanno subito una flessione a causa dei timori di recessione, ma la performance dei titoli convertibili è stata favorita dal comparto tecnologico. Anche le emissioni hanno avuto un nuovo impulso, con 7,9 miliardi di dollari di nuovi collocamenti, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti e rappresentando il secondo miglior mese del 2023 in termini di offerta.6

Prospettive
Se guardiamo al futuro, il nostro scenario di base prevede un lieve rallentamento dell'economia. La portata e le conseguenze su declassamenti e insolvenze saranno probabilmente minori in quanto la combinazione di elevati livelli occupazionali e prudenza dei dirigenti aziendali favorisce i mercati creditizi. Infine, la domanda di titoli obbligazionari di alta qualità rimane robusta come evidenziato dalla contestuale presenza di una forte offerta. Rimaniamo prudenti nei confronti del mercato high yield mentre ci avviciniamo al secondo trimestre del 2023. Una debolezza episodica accompagnata da un andamento volatile degli spread sembra rappresentare l’evoluzione futura più probabile. I titoli convertibili continuano ad apparire interessanti grazie al valutazioni convenienti e a prezzi sotto la pari per molte società.

Prodotti cartolarizzati

Analisi mensile
I rendimenti dei titoli cartolarizzati restano su livelli storicamente elevati. Riteniamo che questi ampi spread offrano una remunerazione più che sufficiente per gli attuali rischi di mercato. I fondamentali del credito rimangono stabili nonostante i rischi di recessione. Sebbene i tassi di morosità riguardanti molte classi di attivo stiano aumentando lentamente, i tassi di morosità complessivi rimangono bassi in termini storici. Riteniamo che i tassi di morosità e di default non rappresenteranno un rischio per la stragrande maggioranza dei titoli cartolarizzati. Le nostre posizioni in prodotti cartolarizzati europei sono rimaste praticamente invariate a maggio, ma, nel corso dell’ultimo anno, abbiamo significativamente ridotto la nostra esposizione ai titoli cartolarizzati europei.7

Prospettive
Restiamo dell’idea che i fondamentali del credito dei mercati dei mutui residenziali rimangano solidi, ma riteniamo anche che alla luce del previsto rallentamento dell’economia siano giustificati premi al rischio più elevati per tutti gli attivi creditizi. Il nostro settore preferito rimane quello del credito ipotecario residenziale, nonostante le nostre aspettative di un probabile ulteriore calo dei prezzi delle abitazioni statunitensi nel 2023 nell’ordine del 5-10%. Continuiamo a favorire i mutui di più lungo corso (accesi nel 2020 o prima) dato il notevole apprezzamento dei prezzi delle case negli ultimi anni. Rimaniamo più prudenti nei confronti degli immobili commerciali, in particolare per gli uffici, che continuano a risentire negativamente degli sviluppi post-pandemici.

 
 

1 Job Openings and Labor Turnover Survey (U.S. Bureau of Labor Statistics)
2 Fonte: Bloomberg. Dati al 31 maggio 2023.
3 Fonte: Bloomberg. Dati al 31 maggio 2023. Obbligazioni societarie dei mercati emergenti rappresentate dall’indice JP Morgan CEMBI Broad Diversified.
4 Fonte: Indici Bloomberg: U.S. Corporate e European Aggregate Corporate. Dati al 31 maggio 2023.
5 Fonte: Indice J.P. Morgan e Bloomberg US Corporate High Yield. Dati al 31 maggio 2023.
6 Fonte: Bloomberg e indice Refinitiv Global Convertibles Focus. Dati al 31 maggio 2023.
7Fonte: Bloomberg. Dati al 31 maggio 2023.

 
 
 
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CONSIDERAZIONI SUI RISCHI

La diversificazione non garantisce che verranno generati utili e non protegge dalle perdite in una fase di rallentamento del mercato.

Non vi è alcuna garanzia che l’obiettivo d’investimento del portafoglio sarà raggiunto. I portafogli sono esposti al rischio di mercato, ovvero alla possibilità che il valore di mercato dei titoli detenuti dal portafoglio diminuisca e che il valore delle azioni del portafoglio sia conseguentemente inferiore all’importo pagato dall’investitore per acquistarle. I valori di mercato possono cambiare quotidianamente a causa di eventi economici e di altro tipo (ad es. catastrofi naturali, crisi sanitarie, terrorismo, conflitti e disordini sociali) che interessano mercati, paesi, aziende o governi. È difficile prevedere le tempistiche, la durata e i potenziali effetti negativi (ad esempio la liquidità del portafoglio) degli eventi. Di conseguenza, l’investimento in un portafoglio può comportare una perdita per l’investitore. I titoli obbligazionari sono soggetti alla capacità dell’emittente di rimborsare puntualmente capitale e interessi (rischio di credito), alle variazioni dei tassi d’interesse (rischio di tasso d’interesse), al merito di credito dell’emittente e alle condizioni generali di liquidità del mercato (rischio di mercato). In un contesto di tassi d’interesse in rialzo, i corsi obbligazionari possono calare e dar luogo a periodi di volatilità e a maggiori richieste di rimborso. In un contesto di calo dei tassi d’interesse, il portafoglio potrebbe generare un reddito inferiore. I titoli con scadenze più lunghe possono essere maggiormente sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. Determinati titoli di Stato americani acquistati dalla strategia, come quelli emessi da Fannie Mae e Freddie Mac, non sono garantiti dal “full faith and credit” (piena fiducia e credito) degli Stati Uniti. È possibile che in futuro questi emittenti non dispongano dei fondi per onorare i propri obblighi di pagamento. I prestiti bancari quotati sono soggetti al rischio di liquidità e ai rischi di credito tipici dei titoli con rating inferiori. Le obbligazioni high yield (dette anche “junk bonds”) sono titoli con rating inferiori che possono comportare livelli più elevati di rischio di credito e di liquidità. I titoli di debito sovrani sono soggetti al rischio di insolvenza. I titoli garantiti da ipoteche e da collaterale sono esposti al rischio di rimborso anticipato e a un più elevato rischio d’insolvenza e possono essere difficili da valutare e vendere (rischio di liquidità). Essi sono altresì soggetti ai rischi di credito, di mercato e di tasso d’interesse. Il mercato valutario è estremamente volatile e i suoi prezzi sono influenzati da diversi fattori, tra cui la dinamica della domanda e dell’offerta di una determinata valuta, il commercio, i programmi e le politiche fiscali, monetarie e di controllo della valuta nazionale o estera e le variazioni dei tassi d’interesse nazionali o esteri. Gli investimenti nei mercati esteri comportano rischi specifici, quali rischi di cambio, politici, economici e di mercato. Investire nei mercati emergenti comporta rischi maggiori che investire nei mercati esteri in generale. Gli strumenti derivati possono amplificare le perdite in maniera sproporzionata e incidere significativamente sulla performance. Inoltre possono essere soggetti a rischi di controparte, di liquidità, di valutazione, di correlazione e di mercato. I titoli vincolati e illiquidi possono essere più difficili da vendere e valutare rispetto a quelli quotati in borsa (rischio di liquidità). A causa della possibilità che i rimborsi anticipati alterino i flussi di cassa sulle collateralized mortgage obligation (CMO), non è possibile determinare in anticipo la relativa data di scadenza finale o la vita media. Inoltre, il portafoglio potrebbe subire perdite qualora le garanzie collaterali sulle CMO o eventuali garanzie di terzi fossero insufficienti per onorare i pagamenti.

DEFINIZIONI

Punti base: un punto base = 0,01%.

DEFINIZIONI DEGLI INDICI

Gli indici utilizzati nel presente rapporto non rappresentano la performance di un investimento specifico e non comprendono spese, commissioni od oneri di vendita, che ridurrebbero la performance. Gli indici riportati non sono gestiti e non sono strumenti investibili. Non è possibile investire direttamente in un indice.

Il marchio “Bloomberg®” e l’indice o indici utilizzati sono marchi di servizio di Bloomberg Finance L.P. e relative consociate concessi in licenza a Morgan Stanley Investment Management (MSIM) per determinati scopi. Bloomberg non è una consociata di MSIM, non approva, appoggia, valuta o raccomanda alcun prodotto e non garantisce la tempestività, correttezza o esaustività dei dati e delle informazioni in relazione ad alcun prodotto.

L’indice Bloomberg Euro Aggregate Corporate (Bloomberg Euro IG Corporate) è costruito per replicare l’andamento del mercato delle obbligazioni societarie investment grade denominate in euro.

L’indice Bloomberg Global Aggregate Corporate è la componente societaria dell’indice Bloomberg Global Aggregate, un indice ad ampia base rappresentativo dei mercati obbligazionari investment grade globali.

L’indice Bloomberg U.S. Corporate High Yield misura l’andamento del mercato statunitense delle obbligazioni societarie non investment grade a tasso fisso denominate in dollari e fiscalmente imponibili. I titoli sono classificati high yield se il rating medio di Moody’s, Fitch e S&P è pari o inferiore a Ba1/BB+/BB+. L’indice non comprende le obbligazioni dei mercati emergenti.

L’indice Bloomberg U.S. Corporate è un benchmark ad ampia rappresentatività che misura l’andamento delle obbligazioni societarie investment grade a tasso fisso fiscalmente imponibili.

L’indice Bloomberg U.S. Mortgage Backed Securities (MBS) replica l’andamento dei titoli pass-through di agenzia garantiti da ipoteche (sia ARM a tasso fisso che ibridi), garantiti da Ginnie Mae (GNMA), Fannie Mae (FNMA) e Freddie Mac (FHLMC). L’indice è costruito aggregando vari gruppi di titoli MBS con regolamento futuro in data da definirsi all’interno di portafogli generali sulla base delle condizioni di rimborso, cedole e anno di emissione. Introdotti nel 1985, gli indici a tasso fisso GNMA, FHLMC e FNMA per i titoli a 30 e 15 anni sono stati rispettivamente retrodatati a gennaio 1976, maggio 1977 e novembre 1982. Nell’aprile del 2007 sono entrati a far parte dell’indice anche i titoli ipotecari pass-through ibridi di agenzia a tasso variabile (ARM).

L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è una misura che esamina la media ponderata dei prezzi di un paniere di beni e servizi di consumo, come trasporti, alimenti e assistenza medica.

Euro vs. USD – rendimento totale dell’euro rispetto al dollaro  USA.

Titoli di Stato tedeschi a 10 anni – Germany Benchmark 10-Year Datastream Government Index, titoli di Stato giapponesi a 10 anni – Japan Benchmark 10-Year Datastream Government Index e titoli di Stato USA a 10 anni – U.S. Benchmark 10-Year Datastream Government Index.

L’indice ICE BofAML European Currency High-Yield Constrained (ICE BofAML Euro HY constrained) è concepito per replicare la performance delle obbligazioni societarie in euro e sterline di qualità inferiore a investment grade emesse da emittenti internazionali nei mercati eurobond o in sterline ed euro locali.

L’indice ICE BofAML U.S. Mortgage-Backed Securities (ICE BofAML U.S. Mortgage Master) replica la performance dei titoli pass-through garantiti da ipoteche residenziali a tasso fisso e ibridi denominati in dollari, emessi da agenzie statunitensi nel mercato interno USA.

L’indice ICE BofAML U.S. High Yield Master II Constrained (ICE BofAML U.S. High Yield) è un indice ponderato per il valore di mercato di tutte le obbligazioni high yield domestiche e “Yankee”, comprese le obbligazioni a interesse posticipato e i titoli con pagamento “in natura”. I titoli che lo compongono hanno scadenze di almeno un anno e un rating di credito inferiore a BBB-/Baa3, ma non sono insolventi.

L’indice ISM del settore manifatturiero è basato su indagini condotte presso oltre 300 aziende manifatturiere dall’Institute of Supply Management. L’indice ISM del settore manifatturiero monitora i livelli di occupazione, le scorte di produzione, i nuovi ordini e le consegne dei fornitori. L’indice di diffusione composito è stato creato al fine di monitorare le condizioni del settore manifatturiero nazionale sulla base dei dati risultanti da tali indagini.

Titoli di Stato italiani a 10 anni – Italy Benchmark 10-Year Datastream Government Index.

L’indice JP Morgan CEMBI Broad Diversified è un benchmark globale del debito societario liquido dei mercati emergenti che replica l’andamento delle obbligazioni societarie denominate in USD emesse da società dei mercati emergenti.

L’indice JPMorgan Government Bond– Emerging Markets (JPM local EM debt) replica l’andamento delle obbligazioni in valuta locale emesse da paesi emergenti. L’indice è posizionato come benchmark investibile che comprende soltanto quei Paesi accessibili da gran parte del parterre di investitori internazionali (escluse Cina e India dal settembre 2013).

L’indice JPMorgan Government Bond Emerging Markets (JPM External EM Debt) replica l’andamento delle obbligazioni in valuta locale emesse dai governi dei paesi emergenti. L’indice è posizionato come benchmark investibile che comprende soltanto quei Paesi accessibili da gran parte del parterre di investitori internazionali (escluse Cina e India dal settembre 2013).

L’indice JP Morgan Emerging Markets Bond Global (EMBI Global) replica i rendimenti totali di strumenti di debito in valuta estera negoziati nei mercati emergenti ed è una versione ampliata del JPMorgan EMBI+. Come l’EMBI+, l’Indice EMBI Global include obbligazioni Brady denominate in dollari USA, prestiti ed eurobond con valore nominale in circolazione pari ad almeno USD 500 milioni.

L’indice JP Morgan GBI-EM Global Diversified è un benchmark globale liquido, ponderato per la capitalizzazione di mercato, delle obbligazioni societarie dei mercati emergenti denominate in dollari USA, rappresentativo delle regioni Asia, America Latina, Europa e Medio Oriente/Africa.

JPY vs. USD – rendimento totale dello yen giapponese rispetto al dollaro USA.

L’indice Markit ITraxx Europe è composto da 125 credit default swap equiponderati su entità societarie europee investment grade, distribuiti su 4 sottoindici: finanza (senior), finanza (subordinati), non finanziari e “HiVol”.

L’indice Nikkei 225 Index (Japan Nikkei 225) è un indice ponderato per il prezzo che segue l’andamento delle 225 maggiori società nipponiche quotate alla Borsa di Tokyo.

L’indice MSCI AC Asia ex-Japan (MSCI Asia ex-Japan) replica l’andamento delle società large e mid cap di due di tre mercati sviluppati asiatici (Giappone escluso) e di otto mercati emergenti della regione.

L’indice MSCI All Country World (ACWI, MSCI global equities) è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato corretta per il flottante che misura la performance dei listini azionari dei mercati sviluppati ed emergenti. Il termine "flottante" è riferito alla quota di azioni in circolazione considerate disponibili per l’acquisto da parte degli investitori sui mercati azionari pubblici. La performance dell’indice è espressa in dollari USA e prevede il reinvestimento dei dividendi netti.

L’indice MSCI Emerging Markets (MSCI emerging equities) raggruppa titoli rappresentativi di società a media e alta capitalizzazione di 23 mercati emergenti.

L’indice MSCI World (MSCI developed equities) raggruppa titoli rappresentativi di società a media e alta capitalizzazione di 23 mercati sviluppati.

L’indice dei direttori degli acquisti (PMI) è un indicatore dello stato di salute economica del settore manifatturiero.

L’indice Refinitiv Convertible Global Focus USD Hedged è un indice di mercato ponderato con una dimensione minima di inclusione di USD 500 milioni (USA), EUR 200 milioni (Europa), YEN 22 miliardi e USD 275 milioni (altri paesi) di obbligazioni convertibili equity-linked.

L’indice Russell 2000® è un indice che misura la performance delle 2.000 società di più piccole dimensioni dell’indice Russell 3000.

L’indice S&P 500® (U.S. S&P 500) misura la performance del segmento delle large cap nel mercato azionario statunitense e copre all’incirca il 75% di tale mercato. L’indice comprende 500 tra le principali società che operano nei settori di punta dell’economia statunitense.

L’indice S&P CoreLogic Case-Shiller U.S. National Home Price NSA Index si propone di misurare il valore degli immobili residenziali nelle 20 principali aree metropolitane statunitensi: Atlanta, Boston, Charlotte, Chicago, Cleveland, Dallas, Denver, Detroit, Las Vegas, Los Angeles, Miami, Minneapolis, New York, Phoenix, Portland, San Diego, San Francisco, Seattle, Tampa e Washington, D.C.

L’indice S&P/LSTA U.S. Leveraged Loan 100 (S&P/LSTA Leveraged Loan Index) è costruito per replicare l’andamento dei prestiti di maggiore entità del mercato dei prestiti con leva.

L’indice S&P GSCI Copper (Copper) è un sottoindice dell’S&P GSCI che costituisce un benchmark affidabile e pubblicamente disponibile della performance del mercato del rame.

L’indice S&P GSCI Softs (GSCI soft commodities) è un sottoindice dell’S&P GSCI che misura la performance delle soft commodity ponderata per la produzione mondiale. Nel 2012 l’indice S&P GSCI Softs comprendeva le seguenti materie prime: caffè, zucchero, cacao e cotone.

Titoli di Stato spagnoli a 10 anni – Spain Benchmark 10-Year Datastream Government Index.

L’indice Thomson Reuters Convertible Global Focus USD Hedged è un indice di mercato ponderato con una dimensione minima di inclusione di USD 500 milioni (USA), EUR 200 milioni (Europa), JPY 22 miliardi e USD 275 milioni (altri paesi) di obbligazioni convertibili equity-linked.

Titoli di Stato britannici a 10 anni – U.K. Benchmark 10-Year Datastream Government Index. Gli indici di riferimento Datastream per i seguenti titoli di Stato si basano su singole emissioni. L’emissione scelta per ciascuna serie è la più rappresentativa disponibile per una data scadenza in ciascun momento. I titoli di riferimento sono selezionati sulla base delle convenzioni prevalenti all’interno di ciascun mercato. In generale il titolo di riferimento è sempre l’ultima emissione di una data fascia di scadenze, tuttavia vengono considerati anche i rendimenti, la liquidità, le dimensioni dell’emissione e le cedole.

L’indice U.S. Dollar (DXY) è un indice che misura il valore del dollaro statunitense rispetto a un paniere di valute estere, generalmente quelle dei maggiori partner commerciali degli Stati Uniti.

L’indice Chicago Board Options Exchange (CBOE) Market Volatility (VIX) mostra le aspettative del mercato per la volatilità a 30 giorni.

Poiché non è possibile garantire che le strategie d’investimento risultino efficaci in tutte le condizioni di mercato, ciascun investitore deve valutare la propria capacità di mantenere l’investimento nel lungo termine e in particolare durante le fasi di ribasso dei mercati.

I conti a gestione separata potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Nei conti separati gestiti in base a una determinata strategia possono essere inseriti valori mobiliari che non replicano la performance di un particolare indice. Si raccomanda di valutare attentamente gli obiettivi d’investimento, i rischi e i costi della Strategia prima di effettuare un investimento. È richiesto un livello patrimoniale minimo. Il modulo ADV, Parte 2, contiene informazioni importanti sui gestori degli investimenti.

Le opinioni e/o analisi espresse sono quelle dell’autore o del team d’investimento alla data di redazione del presente materiale, possono variare in qualsiasi momento senza preavviso a causa di cambiamenti delle condizioni economiche o di mercato e potrebbero non realizzarsi. Inoltre, le opinioni non saranno aggiornate né altrimenti riviste per riflettere informazioni resesi disponibili in seguito, circostanze esistenti o modifiche verificatesi dopo la data di pubblicazione. Le tesi espresse non riflettono i giudizi di tutto il personale di investimento in forza presso Morgan Stanley Investment Management (MSIM) e relative controllate e consociate (collettivamente, la “Società”) e potrebbero non trovare riscontro in tutte le strategie e in tutti i prodotti offerti dalla Società.

Le previsioni e/o stime fornite sono soggette a variazioni e potrebbero non realizzarsi. Le informazioni concernenti i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sulla ricerca, sull’analisi e sulle opinioni degli autori o del team di investimento. Tali conclusioni sono di natura speculativa, potrebbero non realizzarsi e non intendono prevedere la performance futura di alcuna strategia o prodotto specifico offerto dalla Società. I risultati futuri possono divergere in misura rilevante sulla scia di sviluppi riguardanti i titoli, i mercati finanziari o le condizioni economiche generali.

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Dubai – MSIM Ltd (ufficio di rappresentanza, Unit Precinct 3-7th Floor-Unit 701 and 702, Level 7, Gate Precinct Building 3, Dubai International Financial Centre, Dubai, 506501, Emirati Arabi Uniti. Telefono: +97 (0)14 709 7158). Questo documento è distribuito presso il Dubai International Financial Centre da Morgan Stanley Investment Management Limited (Ufficio di Rappresentanza), un’entità regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (“DFSA”), ed è destinato all’uso dei soli clienti professionali e controparti di mercato. Il presente documento non è destinato alla distribuzione ai clienti retail e tali clienti non possono agire sulla base delle informazioni in esso contenute.

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La presente comunicazione ha carattere promozionale.

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