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Destreggiarsi in un contesto turbolento
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aprile 05, 2023
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aprile 05, 2023
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Destreggiarsi in un contesto turbolento |
Nel mese di marzo, i mercati azionari regionali hanno registrato una ripresa, soprattutto negli Stati Uniti, dove l’S&P 500 (TR) (USD) ha registrato un rendimento del 3,7%. L’indice MSCI Japan ha ottenuto una performance dell’1,8%1 (JPY) e l’indice MSCI Emerging Markets (USD) ha registrato un rialzo del 3,1%1, mentre l’indice MSCI Europe è rimasto sostanzialmente invariato, con un rialzo dello 0,1%1 in valuta locale. Il contributo mensile peggiore è venuto dal settore finanziario, come evidenzia il rendimento del -7,1%2 dell’indice MSCI ACWI Financials, penalizzato dalle notizie negative riguardanti il settore. Anche il rendimento del decennale statunitense è diminuito, chiudendo il mese al 3,5%2 dopo aver toccato un massimo del 4,06%3 a inizio marzo. Tutto ciò a testimonianza del clima negativo che ha indotto gli investitori a orientarsi verso attivi di qualità superiore. La ripresa dei mercati ha determinato un calo del VIX a quota 18,72 alla fine del mese.
A febbraio, l’inflazione ha ulteriormente rallentato negli Stati Uniti, attestandosi al 6%4 (il valore più basso da settembre 2021), mentre il mercato del lavoro ha continuato a confondere le aspettative, registrando un incremento di 311.0005 posti di lavoro e superando abbondantemente il dato previsto di 208.000 unità5. Negli ultimi 18 mesi le azioni della Fed hanno riguardato prevalentemente la lotta all’inflazione, ma lo stress subito di recente dal sistema finanziario, dovuto in parte alla velocità con cui sono stati attuati i rialzi – la più alta mai registrata – hanno cambiato, a nostro avviso, le priorità in termini di politiche monetarie. Le aspettative relative al tasso terminale implicito sono state ridimensionate quando gli investitori hanno iniziato a chiedersi quanto ancora la Fed potrà aumentare i tassi di interesse prima di creare ulteriore stress.
Pur non ritenendo che la recente volatilità del settore bancario sia sistemica e ne rispecchi la debolezza, ma considerando piuttosto che si tratti di una situazione regionale dovuta alla mala gestione di alcune banche, gli eventi a cui abbiamo assistito hanno determinato un ulteriore irrigidimento delle condizioni finanziarie, un esito che i rialzi dei tassi della Fed da soli non erano stati in grado di ottenere. La riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di marzo ha mostrato una Fed prudente ma risoluta che, da un lato, ha deciso un altro aumento dei tassi di 25 punti base e, dall’altro, ha fornito indicazioni prospettiche accomodanti, lasciando intendere che la fine del ciclo di rialzi sarebbe imminente.
Ci attendiamo che le turbolenze dei mercati finanziari siano destinate a proseguire nel breve periodo, viste le incertezze degli investitori riguardo alla crescita economica, all’inflazione e alle politiche della Fed e delle altre banche centrali. Tuttavia, è improbabile che si verifichi una recessione più marcata se la politica della Fed resterà quella di “una maggiore stretta più a lungo”, modulata secondo il principio della “dipendenza dai dati”. Se le condizioni economiche si stabilizzeranno, potremmo assistere a un rialzo dei mercati, visto che il clima di fiducia e il posizionamento sembrano essere prevalentemente negativi.
Implicazioni per gli investimenti
I mercati rimangono caratterizzati da una considerevole negatività e da forti timori. Pur riconoscendo che nel breve periodo la volatilità e le tensioni non mancheranno, il nostro posizionamento rimane prudente e bilanciato, anziché difensivo, poiché riteniamo che a lungo andare un rallentamento dell’attività economica e un calo dei rischi di inflazione avranno ricadute positive. In ogni caso, abbiamo ridotto l’esposizione azionaria complessiva e manteniamo un posizionamento agile, continuando a cercare attivamente opportunità di investimento. Nell’ambito del contesto attuale, abbiamo apportato nel mese di marzo le modifiche in chiave tattica riportate di seguito.
Settore bancario europeo
Abbiamo ridimensionato l’esposizione alle banche dell’Eurozona dopo la ripresa del settore, a fronte dell’aumento dei rischi e del minore potenziale di rialzo assoluto sui tassi e sugli utili del settore bancario. Tuttavia, manteniamo un’esposizione moderata, guardando al di là del periodo di panico a breve termine.
Azionario giapponese
Abbiamo eliminato il sottopeso nell’azionario giapponese quando le previsioni sugli utili sono state riviste al rialzo e il segmento è sembrato muoversi più in linea con l’azionario globale. Siamo inoltre dell’avviso che vi sia un ridotto potenziale di rialzo per lo yen e che i fattori sfavorevoli a un apprezzamento della valuta stiano indebolendosi.
Azionario dei mercati emergenti
Abbiamo eliminato il sovrappeso nell’azionario dei mercati emergenti in quanto scorgiamo un potenziale positivo limitato al di fuori della Cina. Viceversa, l’azionario cinese continua a presentarsi interessante dopo la riapertura dell’economia.
La performance dell’indice è riportata esclusivamente a scopo illustrativo e non intende rappresentare la performance di alcun investimento specifico. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Si rimanda alla sezione Informazioni importanti per le definizioni degli indici.
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Managing Director
Global Balanced Risk Control Team
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