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La Fed sotto i riflettori: tassi creditizi e rischio di solvibilità
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settembre 14, 2020
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settembre 14, 2020
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La Fed sotto i riflettori: tassi creditizi e rischio di solvibilità |
La Fed sotto i riflettori: tassi creditizi e rischio di solvibilità
Salve a tutti. Sono Jim Caron, gestore del team Global Fixed Income di Morgan Stanley Investment Management. Questa settimana vorrei parlarvi della Fed, che mercoledì terrà un’importante riunione. Qualcuno dirà: “D'accordo, ma i funzionari della Fed hanno già detto quello che dovevano dire durante il simposio di Jackson Hole di agosto, quando hanno annunciato il passaggio a un obiettivo flessibile d’inflazione media”.
Ma all’ordine del giorno della riunione ci sono alcune altre cose di cui vorrei parlare. Innanzitutto la possibilità che la Fed modifichi i propri messaggi, iniziando a parlare di più non solo del funzionamento dei mercati, come ha fatto all’inizio della crisi, ma anche della ripresa dei mercati.
In secondo luogo, potrebbe iniziare a considerare l’acquisto di titoli con scadenza media superiore ai quattro anni. In altre parole, acquistare più duration, permettendo così di abbassare i rendimenti sulla parte della curva a più lunga scadenza. E naturalmente si impegnerà a tenere i tassi estremamente bassi e l’inflazione a un livello medio del 2%, consentendo anche di superarlo.
Gli esponenti della banca centrale hanno parlato di tutto questo ad agosto, ma è importante comprendere il contesto delle loro azioni. La Fed sta cercando di “delimitare” i rischi di solvibilità. La Fed ritiene che a causa della pandemia e delle sue future ripercussioni quello in corso sarà un anno estremamente negativo per l’economia. Secondo le stime di consenso, la crescita registrerà una flessione del 5% (nel suo riepilogo delle proiezioni economiche, l’istituto potrebbe fornire una sua previsione al riguardo).
Ma il fatto è che l’anno in corso è davvero pessimo e potrebbero esserci contraccolpi anche in futuro, ad esempio in termini di disoccupazione elevata per un periodo prolungato. In base al decorso del virus, le future condizioni economiche potrebbero non essere entusiasmanti e la Fed non vuole rischiare. Anzi, vuole ribadire il suo supporto ai mercati finanziari e portare avanti le politiche accomodanti.
La Fed pensa in termini di rischi di solvibilità: le aziende che risentono ora della bassa crescita potrebbero avere problemi di liquidità e ciò potrebbe suscitare timori circa un possibile deterioramento del credito. Per affrontare il problema, la Fed è subito intervenuta tagliando i tassi d’interesse a zero e annunciando un QE sia per i Treasury sia per le obbligazioni societarie. Le imprese hanno così potuto posticipare le scadenze e quindi i rischi, continuando ad accedere a finanziamenti e crediti a tassi realmente contenuti e sostenibili.
Questo sul versante delle insolvenze: tagliare i tassi è importante, ma c’è dell’altro. Tagliare i tassi, tenerli bassi e permettere in aggiunta all’inflazione di salire come risultato è collegato ai timori e ai rischi di solvibilità. Questo richiede infatti di mantenere i tassi sui prestiti davvero bassi, sostenibili e accessibili sul mercato. Ciò preserva l’accessibilità del credito, perché una volta finita la crisi nessuno vuole una miriade di società con un credito compromesso. Non sarebbe molto d’aiuto alla ripresa.
Estendere la solvibilità o ridurre i rischi di solvibilità in futuro è il vero obiettivo principale della Fed. Per realizzare questo obiettivo, la banca centrale sta mettendo in atto una serie di politiche: fissa tassi di inflazione flessibili, valuta se annunciare acquisti di attivi superiori a quattro anni già in questa riunione, tiene i tassi bassi più a lungo, lascia che l’inflazione aumenti e si focalizza sulla ripresa dei mercati, non solo sul loro funzionamento.
È importante saper leggere tra le righe e capire che la Fed in realtà sta affrontando il rischio di solvibilità del mercato, poiché non può prevedere le ripercussioni future di questa crescita negativa e di questo elevato tasso di disoccupazione. Preferisce fare più del necessario adesso anziché pentirsi dopo di non aver fatto abbastanza.
È così che dobbiamo interpretare la riunione della Fed. Avremo anche l’opportunità di fare domande e ascoltare direttamente il messaggio dei suoi esponenti. Ma ritengo che occorra tenere d’occhio il contesto, cioè la solvibilità.
Colgo l’occasione per augurare a tutti di rimanere in buona salute. Grazie mille. Alla prossima settimana.
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Managing Director
Global Fixed Income Team
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