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Tutto fumo e niente arrosto?
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Market Pulse
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luglio 06, 2020
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luglio 06, 2020
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Tutto fumo e niente arrosto? |
Salve, sono Jim Caron, gestore del team Global Fixed Income. Oggi voglio parlarvi di alcuni dati diffusi di recente, che sono stati molto positivi. La domanda che ci stiamo ponendo è questa: stiamo assistendo a un fuoco di paglia destinato a spegnersi nel corso dell’estate?
Gli ultimi dati sono stati davvero ottimi. I mercati hanno reagito. Uno sguardo ai mercati azionari e high yield e agli spread del credito investment grade ci rivela che tutti questi mercati hanno registrato un miglioramento nelle ultime settimane, grazie soprattutto alla svolta estremamente positiva di alcuni dati economici.
Anche i dati occupazionali diffusi giovedì sono stati ottimi. Il tasso di disoccupazione è dell’11,1%. Le attese erano più alte, in un range del 12-13%. Per alcuni addirittura del 14%. E invece il dato è stato dell’11,1%: una cifra decisamente migliore. I nuovi posti di lavoro creati sono stati 4,8 milioni, a fronte dei 3,1 delle stime di consenso. Dunque i posti di lavoro hanno segnato un deciso aumento.
A questo punto la domanda però la domanda diventa: la fase migliore è già alle nostre spalle? Abbiamo già superato il picco di velocità nella creazione dei posti di lavoro? Noi riteniamo di sì. D’ora in avanti, i nuovi posti di lavoro creati saranno forse un milione al mese circa. È comunque un dato positivo, ma che sarà comunque soggetto a una certa volatilità da un mese all’altro. Alcune regioni degli Stati Uniti più colpite dal virus potrebbero farne le spese sotto forma di un leggero aumento della disoccupazione. Sono tutti aspetti da monitorare.
Ma uno sguardo al quadro complessivo mostra che il 33% delle perdite registrate sul fronte occupazionale da inizio marzo è stato già riassorbito. Abbiamo creato più o meno 7,5 milioni di impieghi o, se vogliamo, recuperato 7,5 milioni di impieghi dai 22,2 milioni andati perduti. Questa ripresa interessa soprattutto le fasce di reddito basse.
Per il recupero dei lavori più pagati ci vorrà più tempo. Dobbiamo iniziare a pensare che i licenziamenti permanenti potrebbero continuare ad aumentare, e che quindi si rischia una seconda ondata di licenziamenti. Bisogna considerare che su questo punto i dati saranno ben poco lineari da qui in avanti. Non ci sarà alcuna ripresa netta, forte, di grande portata, nessuna ripresa a “V” come quella avvenuta nel secondo trimestre.
Il terzo trimestre potrebbe essere molto meno lineare. Ecco un dato da tenere in considerazione: le richieste di sussidi di disoccupazione, che rimangono sui 19,3 milioni. È un dato che continua ad essere registrato ogni settimana. È in calo, ma rimane comunque un numero molto elevato.
Un aspetto positivo è che molti di coloro che erano stati licenziati hanno ripreso a lavorare. I programmi federali, i programmi per la tutela degli impieghi e i prestiti alle piccole imprese hanno tenuto uniti dipendenti e datori di lavoro. Quindi, quando è giunto il momento di ricominciare ad assumere, la gente era pronta a tornare al vecchio impiego e questo ha accelerato molto il processo.
Esaminiamo ora alcune delle aree più in salute del mercato. In un’ottica macroeconomica, cosa sta veramente accadendo alle basi su cui poggia l’economia? Dov’è che osserviamo segnali forti e incoraggianti? Il settore manifatturiero è in ripresa. Gli indici ISM e PMI manifatturieri sono tutti in miglioramento, non solo negli USA ma anche in Europa, in Asia e a livello globale.
Il mercato statunitense degli immobili residenziali continua a essere forte, come pure la spesa per la salute e per la tecnologia. E tutto questo prelude a una ripresa delle spese in conto capitale. Le aziende stanno ricominciando a investire. Alcune lo devono fare attraverso la tecnologia. La tecnologia rappresenta una grossa fetta di quella spesa.
Quando ci sono investimenti in beni strumentali e tecnologia, si verifica sempre un aumento della produttività. E la produttività è la linfa vitale del PIL. Maggiore è la produttività, maggiore è il PIL. Più si produce per ora di lavoro, più alto è il PIL. E questo, di fatto, favorisce gli utili. E se favorisce gli utili, il rischio di insolvenze nei mercati obbligazionari inizia a calare. Questo, a sua volta, dovrebbe contribuire a imprimere slancio al mercato obbligazionario in generale.
Queste sono quindi le notizie positive oggi in atto. E tali notizie stanno inoltre arrivando nonostante la recente impennata di contagi e nonostante un contesto che potrebbe incidere sfavorevolmente sull’ottimo andamento dell’occupazione. Nei prossimi due mesi assisteremo a questa lotta fra forze contrapposte: il ritorno della spesa al dettaglio, l’andamento dei consumi, l’andamento del mercato del lavoro.
Si tratta di punti di debolezza che potrebbero attenderci al varco. Ma non dimentichiamo i punti di forza che ho menzionato. La spesa in conto capitale ci mette un po’ a manifestarsi. Non registra impennate, come invece fa la spesa al consumo. E il ritorno delle persone al lavoro non è qualcosa che accade nell’arco di un mese. In conclusione, direi che le basi dell’economia sono ancora robuste per il lungo termine. Ma nel breve termine non tutto filerà liscio, ci saranno degli ostacoli da superare, una certa discontinuità e qualche momento di turbolenza. Dovremo appurare se i mercati sapranno guardare oltre o se si lasceranno influenzare, amplificando le ripercussioni.
Per finire, poiché la ripresa a cui assisteremo nel terzo trimestre non sarà lineare, cioè non sarà a “V” come quella sperimentata nel secondo trimestre, è più probabile che assisteremo al varo di un qualche pacchetto di stimoli fiscali. La portata di tali aiuti è ancora materia di discussione. Riteniamo che si tratterà di stimoli di entità rilevante. Se gli stimoli fiscali di cui si sta parlando e discutendo verranno approvati e se saranno di dimensioni adeguate, credo che il fumo andrà via e potremo goderci l’arrosto. Ed è quello che stiamo cercando di fare: eliminare il fumo.
Mentre facciamo queste considerazioni, l’estate avanza a grandi passi. Desidero ringraziare tutti per l’ascolto. State bene. Grazie mille.
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Managing Director
Global Fixed Income Team
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