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Il binomio inflazione e recessione
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maggio 05, 2023
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maggio 05, 2023
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Il binomio inflazione e recessione |
Ad aprile, l’azionario globale ha continuato la sua traiettoria positiva, con l’indice S&P 500 che ha registrato un rendimento dell’1,6%1. In valuta locale, gli indici MSCI Europe e MSCI Japan hanno entrambi generato un rendimento del 2,7%1. Di contro, l’MSCI Emerging Markets (USD) è sceso dell’1,1%1 penalizzato in particolare dall’indice MSCI China, che ha accusato un calo pari al -3,3%1 per effetto delle revisioni al ribasso degli utili e delle tensioni tra Washington e Pechino. La maggior parte delle società dell’S&P 500 ha pubblicato utili per il primo trimestre migliori del previsto, portando ad una revisione al rialzo delle proiezioni sugli utili per l’intero anno. Ciò nonostante, considerato che solo una manciata di titoli ha determinato la maggior parte dei guadagni, la sostenibilità di un simile rally è da mettere in discussione. I rendimenti obbligazionari sono rimasti per tutto il mese all’interno di un intervallo di oscillazione limitato, con il rendimento del decennale statunitense compreso tra il 3,3%2 e il 3,6%2. Nel complesso, i rendimenti del Treasury a 10 anni sono leggermente calati rispetto al mese precedente, chiudendo al 3,4%2. L’indice VIX è rimasto confinato in un intervallo ristretto, scendendo a quota 17,0 alla fine del mese3.
A marzo 2023, l’inflazione complessiva statunitense ha segnato un rallentamento per il nono periodo consecutivo, attestandosi al 5,0%,4 al di sotto delle previsioni di mercato del 5,2%5 e al livello più basso da maggio 2021. Dopo la riunione di maggio, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha rialzato i tassi di 25 punti base (pb).6 Con questa decisione, l’intervallo target sale al 5,25%6, il più alto dal 2007. Tuttavia, i toni adottati dal comitato sono stati più accomodanti rispetto all’ultima volta e non hanno lasciato presagire nuovi rialzi. Il mercato del lavoro degli Stati Uniti è tuttora a livelli occupazionali elevati, ma si sta lentamente indebolendo, confermando le prospettive di una pausa nel ciclo dei rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve, almeno per il momento. Tuttavia, se si dovesse verificare un disancoraggio dell’inflazione, è probabile che la Fed si affretterà a riprendere le azioni di stretta monetaria.
In Europa, il Regno Unito rimane l’unico paese dell’Europa occidentale con un’inflazione a due cifre, ovvero il 10,1%7. Un’inflazione core più alta del previsto e il perdurare di una situazione di saturazione del mercato del lavoro stanno costringendo la Banca d’Inghilterra (BoE) a proseguire con una politica restrittiva. L’inflazione dell’Eurozona, pari al 6,9%8 è risultata relativamente migliore, in netto calo in quanto la flessione dei prezzi energetici continua ad allentare le pressioni sul costo della vita. Con l’inflazione ancora molto elevata, soprattutto se paragonata agli obiettivi degli Stati Uniti e a quelli di lungo termine, ci aspettiamo ulteriori interventi da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e della BoE.
Dopo le turbolenze che hanno interessato il settore bancario nelle ultime settimane, gli spread creditizi sembrano essersi calmati e i rischi relativi alle banche di minori dimensioni sembrano venir meno. Tuttavia, è probabile che l’irrigidimento delle condizioni di finanziamento si protragga nel tempo. Ma la sorprendente forza, accelerazione e momentum positivo del primo trimestre renderanno probabilmente difficile una decelerazione dell’economia sufficiente a produrre un tasso di crescita negativo nel secondo trimestre.
Implicazioni per gli investimenti
Gli effetti complessivi delle misure restrittive adottate dalle banche centrali non si sono ancora fatti sentire appieno, anche se il rischio di recessione nel breve periodo sembra essere diminuito. Ciò implica che, nonostante il recente miglioramento dei dati, una diversificazione bilanciata del portafoglio rimane fondamentale in presenza di una volatilità significativa. Tenendo conto di tutto ciò, nel mese di aprile abbiamo apportato le seguenti modifiche in chiave tattica.
Azionario petrolifero ed energetico globale
Abbiamo ridimensionato il nostro posizionamento nei titoli energetici chiudendo la nostra esposizione ai titoli statunitensi di questo settore, in quanto scorgiamo un minore potenziale di rialzo per i prezzi del petrolio dopo i recenti aumenti e questo, a sua volta, riduce il margine di rialzo dei titoli energetici statunitensi, che hanno un beta più elevato in relazione ai prezzi del petrolio.
Azionario MSCI China
Abbiamo ridotto il sovrappeso nell’azionario MSCI China in quanto le revisioni al rialzo degli utili sono in fase di stallo, nonostante lo slancio generato dalla riapertura. Inoltre, l’elevato premio al rischio derivante dal perdurare delle tensioni tra Stati Uniti e Cina indebolisce le convinzioni a breve termine.
Azionario small cap statunitense
Nel mese di aprile abbiamo aumentato il sovrappeso nell’azionario small cap statunitense, in quanto le valutazioni relative rispetto alle large cap statunitensi si trovano a livelli storicamente interessanti. Inoltre, il consenso ribassista e la reazione eccessiva delle small cap alla recente instabilità bancaria costituiscono ulteriori fattori di supporto.
High Yield in EUR
Abbiamo chiuso il nostro sovrappeso nell’high yield in EUR in quanto ci aspettiamo che nei prossimi mesi l’intensificarsi delle difficoltà di rifinanziamento ed dell’economia possa accrescere il rischio di un ampliamento degli spread. La scarsa disponibilità di capitali e un aumento dei costi di raccolta fondi avranno probabilmente un impatto sproporzionato sulle aziende più rischiose.
Titoli garantiti da collaterale (ABS) globali
Dopo aver chiuso il nostro sovrappeso nell’high yield in EUR, abbiamo destinato i proventi al nostro già esistente sovrappeso negli ABS globali per aumentare la nostra esposizione ai rendimenti di alta qualità. Rimaniamo fiduciosi nella validità di questo posizionamento, data la limitata esposizione al settore immobiliare commerciale e la nostra aspettativa che la performance del credito ipotecario statunitense non sia destinata a subire pressioni di rilievo, anche in uno scenario di recessione.
La performance dell’indice è riportata esclusivamente a scopo illustrativo e non intende rappresentare la performance di alcun investimento specifico. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Si rimanda alla sezione Informazioni importanti per le definizioni degli indici.
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Managing Director
Global Balanced Risk Control Team
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