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Diagnostica: lo strumento ideale per migliorare gli esiti degli interventi sanitari
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Global Equity Observer
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marzo 23, 2023
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marzo 23, 2023
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Diagnostica: lo strumento ideale per migliorare gli esiti degli interventi sanitari |
Per le aziende del settore sanitario, il Santo Graal del compounding a rendimenti elevati si basa sul potere di determinazione dei prezzi, sulle barriere all’ingresso e sulla domanda finale non discrezionale. La domanda non discrezionale non solo può stabilizzare la capacità di compounding per gli investitori, ma ha anche implicazioni importanti per altri stakeholder: per il paziente, infatti, può significare “non avere altra scelta”. “Non discrezionale” spesso è sinonimo di sistemi sanitari sovraccarichi, in quanto ospedali e fornitori di servizi non possono ridurre le cure quando i bilanci vengono ridimensionati, i costi si alzano o il numero di pazienti aumenta.
Tutto ciò impone di trovare una risposta alla domanda: "che cosa si intende per intervento sanitario di valore"? Riteniamo che un uso più diffuso di esami diagnostici e di test di screening offra sia il vantaggio di esiti significativamente migliori per i pazienti, sia la possibilità di ottimizzare la spesa sanitaria. La diagnostica è determinante per il 70% delle decisioni cliniche, ma rappresenta solo il 2-5% dei fondi destinati all’assistenza sanitaria.1
Ridurre il costo delle malattie
È stato incoraggiante il fatto che, in occasione del World Economic Forum 2023 tenutosi a Davos all’inizio di quest’anno, il presidente di una nostra partecipata britannica del settore biofarmaceutico abbia evidenziato la necessità di "ridurre il costo delle malattie".2 Durante il suo discorso, Johansson ha affermato chiaramente che il conseguimento di tale obiettivo dipende dall'attività di screening e dalla diagnosi precoce, piuttosto che dal solo sviluppo di farmaci. Questa osservazione fatta dal presidente di uno dei più grandi sviluppatori di medicinali a livello mondiale è sicuramente interessante, ma probabilmente anche giustificata, considerata l’enorme spesa sostenuta dalle aziende farmaceutiche per le attività di ricerca e sviluppo (R&S). Si stima che la spesa annuale per la ricerca e lo sviluppo in campo oncologico si aggiri intorno ai 50 miliardi di dollari a livello globale,3 sebbene il miglioramento dei tassi di sopravvivenza a tali patologie si sia rivelato ostinatamente lento. Gli interventi sviluppati dalle grandi aziende farmaceutiche sono generalmente destinati al trattamento delle malattie in stadio avanzato, con farmaci che allungano la sopravvivenza mediana di mesi e non di anni. Nei 30 anni intercorsi tra il 1992 e il 2022, il tasso di sopravvivenza delle donne americane affette da tumore al seno in fase avanzata è raddoppiato, passando però solo al 29%.4
La diagnostica e i test di screening per l'identificazione precoce delle malattie offrono enormi possibilità per migliorare i tassi di sopravvivenza. Nel caso dei tumori, più precocemente viene trattata la malattia, maggiori sono le probabilità che gli interventi farmacologici prolunghino la sopravvivenza. Prendiamo l’esempio del tumore al seno. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni per le donne statunitensi con carcinoma mammario non metastatico è del 99%.5 6 In presenza di metastasi, il tasso di sopravvivenza si riduce invece drasticamente a solo il 29%. La differenza tra i due tassi di sopravvivenza dipende dal momento in cui viene individuata e diagnosticata la malattia.
Insieme, la diagnostica e l’analisi predittiva possono consentire ai medici di prendere migliori decisioni terapeutiche e persino di evitare il ricovero ospedaliero dei pazienti. Nelle unità di terapia intensiva sono stati utilizzati algoritmi predittivi per individuare i pazienti con maggiori probabilità di essere sottoposti a interventi chirurgici.7 Di conseguenza, gli ospedali hanno registrato un calo della mortalità.8 Inoltre, il 39% dei dirigenti del settore sanitario interpellati ha dichiarato che l’utilizzo dell’analisi e della diagnostica predittiva ha ridotto i costi.
La riduzione dei costi a carico del sistema sanitario grazie a un uso più diffuso della diagnostica e dell'attività di screening può essere significativa. Si stima, ad esempio, che negli Stati Uniti il trattamento di uno specifico tipo di tumore polmonare costi 231.000 dollari l’anno, 9 mentre il costo annuo dei test di screening per la stessa patologia è pari a 19.000 dollari, vale a dire meno del 10% del costo del trattamento.10 Inoltre, se i medici sono in grado di individuare correttamente il tipo di malattia grazie ai test diagnostici, i sistemi sanitari possono evitare di utilizzare inutilmente farmaci costosi su pazienti con carcinomi resistenti a detti medicinali. Pertanto, test diagnostici specifici possono anche consentire ai medici di somministrare trattamenti economicamente più sostenibili.
Trovare il giusto equilibrio
È naturalmente necessario trovare il giusto equilibrio tra migliorare gli attuali livelli di screening e non sovraccaricare i sistemi sanitari con costi per programmi di screening troppo frequenti per intere popolazioni. Un programma di screening per il tumore polmonare applicato ad intere popolazioni a un costo di 19.000 dollari l’anno non comporta certamente un onere finanziario trascurabile. Sussiste inoltre il problema dei falsi positivi nelle popolazioni sottoposte a screening eccessivo o invitate a test di screening quando la malattia sarebbe ancora in uno stadio non rilevabile. Il miglior esempio di test di screening per l'identificazione precoce delle malattie è forse anche il più antico: il Pap test (il test per rilevare il tumore al collo dell’utero) si è diffuso solo 40 anni dopo la sua invenzione, negli anni Sessanta. Da allora, i tassi di incidenza e di mortalità per il tumore al collo dell’utero sono scesi di oltre il 50%.11 Nonostante questo successo, ci sono voluti 40 anni per implementare pienamente un programma di screening. Tutto ciò dimostra che non è facile trovare un equilibrio tra costi, precisione e cambiamenti comportamentali.
Occorre inoltre tener presente la questione delle malattie per le quali lo screening è disponibile ma l’intervento terapeutico è attualmente limitato. Un caso emblematico è lo screening del rischio genetico di sviluppare la malattia di Alzheimer. L’attore australiano Chris Hemsworth ha recentemente dichiarato di aver scoperto, dopo essersi sottoposto a un test genetico, di essere a maggior rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Hemsworth è portatore di un gene che aumenta di 8-12 volte il rischio di sviluppare la malattia rispetto a chi non possiede una copia di quel gene.12 Sebbene queste informazioni possano essere utili per la gestione dei fattori di rischio, non tutti sono in condizione di adottare interventi per gestirli (ad esempio attraverso l’esercizio fisico, la dieta o terapie sperimentali). Grazie al test, un paziente può sapere se corre un rischio genetico elevato di sviluppare la malattia di Alzheimer, sebbene tale test non offra alcuna cura. Se da una parte tale intervento presenta chiari vantaggi, dall'altra può, più che fornire risposte soddisfacenti, sollevare nuovi interrogativi sotto il profilo etico. Per questo motivo è evidente che è necessario trovare un giusto equilibrio tra diagnosi/screening e interventi terapeutici.
Le aziende che operano nel settore della diagnostica sono esposte a trend di grande rilevanza per quanto riguarda non solo il miglioramento degli esiti degli interventi sanitari, ma anche la necessità, per i fornitori, di gestire i costi. Tali aziende spesso beneficiano di ricavi ricorrenti elevati e di alte barriere all’ingresso: una volta installato un dispositivo diagnostico, il produttore venderà i materiali di consumo che consentono allo strumento di eseguire i diversi test. Una simile circostanza spesso si traduce in un cliente inevitabilmente “fidelizzato” e offre margini elevati e ricavi prevedibili. Riteniamo che, in virtù di tali caratteristiche, le aziende del settore della diagnostica siano società di alta qualità in cui investire.
Nei nostri portafogli globali compaiono diverse società operanti in questo settore. Tra un quarto e un terzo dei ricavi realizzati dalle nostre partecipate attive nel settore delle bioscienze proviene da attività riguardanti test diagnostici e dette aziende detengono ampie quote di mercato in un mercato finale concentrato e in crescita. L’innovazione apportata da queste aziende ha permesso di migliorare la qualità, la portata e l’efficienza dei test diagnostici. Ad esempio, una multinazionale americana in cui investiamo, attiva nei settori dei dispositivi medici e sanitario, sta sviluppando un esame del sangue in grado di verificare la presenza di una commozione cerebrale e di prevedere gli esiti delle lesioni cerebrali nel giro di 15 minuti.13
Un altro potenziale acquirente di test diagnostici è rappresentato dal settore farmaceutico e biotecnologico. In molti casi, i fornitori di prodotti diagnostici rivestono un ruolo rilevante anche nel processo di sviluppo dei farmaci, in quanto producono strumenti per attività diagnostiche complementari, la cosiddetta "companion diagnostics". I test diagnostici vengono spesso sviluppati insieme a un farmaco per individuare meglio i pazienti che dovrebbero rispondervi positivamente. Ad esempio, un fornitore americano di strumenti analitici che deteniamo in portafoglio sta collaborando con un’azienda biofarmaceutica, anch’essa una nostra partecipata, per sviluppare test diagnostici per alcuni dei propri farmaci oncologici. Per il fornitore di strumenti analitici, questo comporta vantaggi in termini di resilienza della domanda finale e di tutela normativa, senza i rischi associati ai ricavi delle aziende farmaceutiche tradizionali, vale a dire fallimento dei trial clinici, scadenza dei brevetti e pressioni sui prezzi.
Conclusioni
Avendo riscontrato il potenziale offerto dagli esami diagnostici e dai test di screening per ridurre il costo delle malattie, è lecito affermare che questo servizio dovrebbe essere considerato un ingranaggio non discrezionale, se non sottoutilizzato, dell’ecosistema dell’assistenza sanitaria. Riteniamo che la domanda di test diagnostici poggi su solide basi a fronte di valide argomentazioni a favore di un uso più diffuso di test di screening per l'individuazione precoce delle malattie.
Per un investitore, tali aziende possono offrire elevati rendimenti sul capitale operativo impiegato, grazie alle barriere all’ingresso e ai ricavi ricorrenti. Queste aziende sono esposte a trend estremamente importanti che consentono di ottenere esiti migliori e ridurre i costi. Sebbene raramente siano apparse sulle prime pagine dei giornali per aver compiuto grandi progressi in ambito terapeutico, dietro le quinte queste aziende possiedono un notevole potenziale per ridurre in modo significativo i tassi di mortalità per malattie che riducono l'aspettativa di vita.
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Vice President
International Equity Team
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