Insight Article Desktop Banner
 
 
Articolo di approfondimento
  •  
marzo 08, 2023

Perchè preferire rendimenti stabili corretti per il rischio: Perché adesso?

Insight Video Mobile Banner
 
marzo 08, 2023

Perchè preferire rendimenti stabili corretti per il rischio: Perché adesso?


Articolo di approfondimento

Perchè preferire rendimenti stabili corretti per il rischio: Perché adesso?

Share Icon

marzo 08, 2023

 
 
Perché adesso? Perché il ciclo di ribasso dei tassi d’interesse iniziato 40 anni fa si è concluso, per cui è probabile che il rischio di inflazione e i tassi d’interesse diventino più volatili. Come conseguenza gli investitori, per conseguire rendimenti costanti e stabilizzare i portafogli, non possono più fare affidamento sul segmento obbligazionario come hanno fatto per quattro decenni. La correlazione tra i rendimenti azionari e quelli obbligazionari sarà probabilmente più elevata, incrementando così il rischio di ribasso per i portafogli multi-asset gestiti in modo tradizionale. Siamo del parere che un approccio bilanciato alla gestione dei portafogli, finalizzato al controllo della volatilità e alla generazione di migliori rendimenti corretti per il rischio, sia necessario per conseguire un compounding dei rendimenti stabile nel futuro. E la nostra strategia Global Balanced Risk Control è stata concepita proprio a questo scopo.
 
 

La presenza di correlazioni elevate tra le classi di attivo obbligazionarie ed azionarie riduce i benefici in termini diversificazione e incrementa il rischio di portafoglio, esponendolo a significativi ribassi. Nonostante questo assunto sia ormai consolidato e comprovato, durante i periodi migliori di mercato viene spesso dimenticato. I risultati del 2022 lo hanno reso tuttavia drammaticamente evidente. L’aumento dei rischi di correlazione non è un fenomeno nuovo: ci accompagna dal 2018 e probabilmente ci accompagnerà per qualche tempo. Gli investitori si accorgono degli elevati rischi di correlazione quando generano rendimenti negativi; durante i periodi migliori di mercato, il fenomeno viene spesso ignorato. L’interrogativo più importante è chiedersi come debba comportarsi un investitore in tali situazione? Come anticipato, la nostra strategia Global Balanced Risk Control è una soluzione.

Meglio assumere un posizionamento bilanciato e di controllo del rischio anziché assumere un posizionamento difensivo
La soluzione consiste nel costruire un portafoglio in cui i rischi si bilanciano e si compensano in modo più efficace, anziché limitarsi a utilizzare quelli che sono tradizionalmente considerati attivi difensivi. La differenza consiste nel fatto che assumere un posizionamento bilanciato è una decisione su cui si basa la costruzione del portafoglio per ridurre il rischio, mentre l’assunzione di un posizionamento difensivo è una decisione di asset allocation.

Nei mercati caratterizzati da una correlazione elevata, la performance degli attivi è altamente correlata, per cui le decisioni di asset allocation difensiva forniscono una copertura dai ribassi meno efficace di quanto avveniva nel passato. Nel 2022, ad esempio, anche le obbligazioni investment grade di alta qualità hanno perso valore e non hanno fornito la protezione dalla performance azionaria, come era accaduto prima del 2018.

Noi proponiamo un approccio differente: costruire un portafoglio che bilanci i rischi nel processo di selezione degli attivi con l’obiettivo di ridurre il rischio complessivo di portafoglio. Questo obiettivo si ottiene fissando un target di volatilità e gestendo i rischi all’interno di un intervallo ben preciso intorno al target di volatilità, oppure bilanciando i rischi per generare rendimenti stabili e corretti per il rischio nel tempo.

In breve, l’approccio tradizionale dei gestori multi-asset, che consiste nel creare un portafoglio diversificato attraverso semplici decisioni di asset allocation, ad esempio 60% di azionario a fronte del 40% di obbligazionario, non è efficace quando i rendimenti di entrambe le classi di attivo sono fortemente correlati. L’adozione di un approccio di gestione attivo e bilanciato, volto a ottenere rendimenti corretti per il rischio più stabili, può rivelarsi migliore e costituisce l’obiettivo principale della strategia Global Balanced Risk Control.

Un approccio bilanciato offre risultati migliori di un approccio diversificato, seppur positivi.
Data la volatilità dei mercati, detenere alcune posizioni in particolari condizioni di mercato potrebbe avere conseguenze drammatiche. La ricerca dimostra che nelle fasi di difficoltà dei mercati l’azionario globale comincia a muoversi in modo sincrono. I gestori dei fondi azionari non possono quindi fare altro che redistribuire il patrimonio tra posizioni azionarie esistenti e liquidità. Una pratica che, anche in precedenza, abbiamo definito come “riordinare le sedie a sdraio sul Titanic”.

Gli strumenti obbligazionari sono spesso considerati investimenti più sicuri nei periodi di volatilità dei mercati. Ciò nonostante, anche i fondi obbligazionari subiscono delle perdite e storicamente la loro performance di lungo termine è inferiore a quella azionaria.

La diversificazione è solitamente lo strumento migliore di gestione della volatilità. Un portafoglio diversificato è costituito da strumenti azionari e obbligazionari combinati in specifiche proporzioni sulla base dell’orizzonte di investimento e del profilo di rischio. Si tratta indubbiamente di un approccio che funziona.

Ma solo fino a un certo punto.

Secondo noi un portafoglio a gestione passiva, anche se ben diversificato, non è in grado di proteggere il patrimonio nelle fasi di forte ribasso del mercato. Prendiamo ad esempio un investitore con un portafoglio composto per il 70% da azioni e il 30% da obbligazioni: se la componente azionaria ha perso il 30% e quella obbligazionaria è rimasta stabile, un semplice calcolo matematico mostra che il portafoglio complessivo ha subito un ribasso del 21% e quindi si trova in territorio negativo.

Al contrario, un gestore multi-asset dispone di un maggior numero di classi d’attivo che può riallocare per gestire il rischio. A nostro avviso, i segreti per gestire con successo un portafoglio multi-asset sono due: In primo luogo, il gestore deve seguire un approccio genuinamente attivo e, in secondo luogo, deve gestire il fondo sulla base del target di volatilità anziché del benchmark.

 
 

“Una strategia di gestione multi-asset deve prevedere i rischi e modificare il mix di attivi in modo da sfruttare le migliori opportunità sulla base delle condizioni di mercato.”

 
 

La gestione attiva è prospettica
In sostanza, i nostri gestori multi-asset gestiscono un mix di azioni, obbligazioni e liquidità nel medesimo portafoglio. Come altri gestori, ci occupiamo anche dei certificati legati alle materie prime. I fondi multi-asset non sono “fondi target-date”, cioè non modificano le allocazioni azionarie e obbligazionarie a intervalli predefiniti nel corso della durata del fondo a seconda dell’età e del profilo di rischio dell’investitore. Sebbene i fondi target-date funzionino per determinati investitori, in generale, nel corso della loro durata, non sono in grado di modificare l’esposizione in chiave tattica sulla base delle condizioni di mercato.

Siamo convinti che la diversificazione sia efficace solo se il portafoglio è gestito attivamente. Per noi “gestione attiva” significa prevedere gli sviluppi futuri e il nostro approccio d’investimento si propone di anticipare gli eventi che causeranno volatilità. Più semplicemente, cerchiano di prevedere il futuro. Ma non leggendo le carte. Il nostro team dedicato, composto da 151 specialisti, monitora regolarmente le condizioni macroeconomiche e geopolitiche globali per individuare nuove potenziali fonti di rischio. Il nostro obiettivo dichiarato è intervenire sulle esposizioni di portafoglio prima dei picchi di volatilità.

Nei nostri portafogli utilizziamo l’allocazione azionaria come leva principale per modificare l’esposizione al rischio. Quando ci aspettiamo che un determinato evento – ad esempio un episodio di instabilità politica, un deterioramento delle tensioni commerciali o un importante cambiamento di politica monetaria – inneschi un’impennata della volatilità di mercato, di norma riduciamo – attivamente – l’esposizione azionaria. Il nostro obiettivo è anticipare le cattive notizie, anziché correggere l’esposizione dopo l’impennata della volatilità. Allo stesso modo, quando ci attendiamo una riduzione del livello di volatilità aumentiamo attivamente l’esposizione azionaria per sfruttare il potenziale di rialzo. La Figura 1 mostra come abbiamo modificato l’esposizione azionaria in previsione di vari eventi globali negli ultimi due anni.

 
 
FIGURA 1
 
L’esposizione dinamica all’azionario ha un ruolo fondamentale nei nostri portafogli multi-asset
 

Nota: la scala di sinistra rappresenta i pesi azionari del portafoglio GBaR modello con un obiettivo di volatilità del 4-10%.

Fonte: Portafoglio GBaR rappresentativo, MSIM, DataStream, dal 3 novembre 2011 al 31 gennaio 2023. Soggetto a modifiche giornaliere. Fornito unicamente a scopi informativi. Da non intendersi come raccomandazione all’acquisto o alla vendita dei titoli della classe di attività finanziarie sopra indicata. Ogni portafoglio può differire a causa di restrizioni e direttive specifiche sugli investimenti. Di conseguenza, i singoli risultati possono variare. I pesi effettivi inglobano l’impatto delle opzioni. I pesi obiettivo sono quelli fissati all’atto del ribilanciamento effettuato dal team.

 
 

Come si evince dalla Figura 1, apportiamo sostanziali modifiche al mix di attivi dei nostri portafogli in base alle nostre aspettative sui rischi futuri. Verso la metà del 2018, la nostra allocazione azionaria era prossima all’80%. Tuttavia, quando gli eventi politici hanno inasprito le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina a livello globale, l’abbiamo ridotta fino al 25% alla fine dell’estate dello stesso anno. All’inizio del 2020, per facilitare la gestione della volatilità durante la pandemia Covid-19 e la chiusura delle economie mondiali (evento storico senza precedenti), abbiamo ridotto l’esposizione azionaria della nostra principale strategia, che si prefigge un target di volatilità compreso tra il 55% e il 20%, e poichè si manteneva elevata, non l’abbiamo modificata.

I vantaggi del compounding dei rendimenti attraverso la gestione della volatilità
E’ vero che gestiamo portafogli multi-asset, ma quello che facciamo realmente è gestire la volatilità. In particolare, gestiamo i portafogli multi-asset sulla base di un budget di rischio predefinito, cioè di un intervallo di volatilità target. Il nostro portafoglio modello, Global Balanced Risk Control, lanciato a novembre 2011, si prefigge un intervallo di volatilità target tra il 4% e il 10% (vedere Figura 2). In condizioni normali, ci aspettiamo che la volatilità si attesti nella parte centrale di questa fascia, ma in condizioni estreme di mercato ci concediamo la flessibilità di sfruttare l’intera fascia di oscillazione, ad esempio per proteggere il portafoglio dalla volatilità di mercati in ribasso. Il nostro obiettivo è generare rendimenti competitivi e minimizzare la partecipazione alle correzioni di mercato all’interno di questi parametri di volatilità.

Si tratta di un approccio piuttosto diverso da quello della maggior parte dei gestori patrimoniali, che utilizzano un benchmark per valutare la performance dei loro fondi. In realtà, valutare un investimento confrontandolo con un benchmark presenta alcuni svantaggi: se il mercato ha segnato una contrazione complessiva del 35% e un portafoglio ha perso solo il 30% il gestore ha di fatto battuto il benchmark, che per lui rappresenta un ottimo risultato. Il cliente, però, ha comunque perso circa un terzo del suo investimento.

La nostra gestione si basa sulla volatilità e il nostro processo d’investimento inizia con la valutazione del rischio. Come già menzionato, definiamo l’intervallo di volatilità in funzione delle preferenze del cliente, ad esempio al 4-10%, e cerchiamo di mantenere la volatilità della strategia all’interno di questo intervallo. In condizioni normali, la volatilità effettiva si attesta nella parte centrale del nostro intervallo, cioè il 6-7%. Come già detto, i nostri portafogli multi-asset detengono un mix di azioni, obbligazioni, titoli legati alle materie prime e liquidità e la possibilità di diversificare tra le varie classi d’attivo ha un’importanza cruciale nella gestione del rischio.

Nel gergo del settore veniamo spesso definiti, e non a caso, “gestori di volatilità”. Uno studio della Yale School of Management, intitolato “Volatility Managed Portfolios”,2 spiega che la gestione basata sulla volatilità è un approccio d’investimento capace di produrre una performance migliore.

Citazione dall’articolo:

  • “I portafogli a gestione attiva che limitano il livello di rischio assunto in corrispondenza dei picchi di volatilità producono un alfa positivo superiore e presentano un indice di Sharpe sostanzialmente più elevato”.

Inoltre, lo studio afferma che:

  • “Nei nostri portafogli i rendimenti mensili vengono misurati per il fattore inverso della varianza attesa. In questo modo l’esposizione al rischio si riduce in previsione di una varianza dei rendimenti elevata e viceversa. Definiamo questo approccio d’investimento ‘gestione del portafoglio basata sulla volatilità’. Abbiamo rilevato che questa strategia operativa relativamente semplice è in grado di generare un alfa consistente su un’ampia gamma di fattori di asset pricing. Ciò significa che saper prevedere la volatilità (volatility timing), offre vantaggi per gli investitori”.

Forse la descrizione più semplice dell’obiettivo che ci prefiggiamo è: un processo d’investimento che mira a fornire un profilo di rendimento stabile e ad offrire ai clienti un compounding dei rendimenti più prevedibile all’interno di un intervallo di volatilità, come si vede in Figura 2.

 
 
FIGURA 2
 
Un track record di volatilità stabile
 

Fonte: Datastream, dal 31 gennaio 2013 al 31 gennaio 2023. Soggetto a modifiche giornaliere. Sulla base dei dati settimanali di un anno. I rendimenti passati non costituiscono un’indicazione affidabile di quelli futuri. Fornito unicamente a scopi informativi. Da non intendersi come raccomandazione all’acquisto o alla vendita dei titoli della classe di attività finanziarie sopra indicata. Ogni portafoglio può differire a causa di restrizioni e direttive specifiche sugli investimenti. Di conseguenza, i singoli risultati possono variare.

* I dati hanno inizio un anno dopo il lancio, poiché per essere significativi sul piano statistico i dati settimanali devono coprire l’arco di un anno.

 
 

I portafogli multi-asset del team Global Balanced Risk Control
Il 2020 illustra in modo molto efficace quelli che, a nostro avviso, sono i vantaggi di un portafoglio multi-asset gestito attivamente in riferimento a un obiettivo di volatilità.

Come si vede dalla Figura 3, nel 2020 il nostro portafoglio Global Balanced Risk Control (GBaR) modello ha generato gli stessi redimenti dell’indice MSCI All Country World Total Return (EUR). Eppure, il ribasso massimo segnato dalla strategia nel corso dell’anno è stato inferiore alla metà di quello dell’indice, cioè approssimativamente il 17%, a fronte del 33% circa dell’MSCI ACWI TR (EUR), con una volatilità inferiore alla metà, cioè più o meno il 7% contro il 15%. A nostro parere, la capacità di generare performance competitive senza volatilità estrema è una prospettiva molto interessante per gran parte dei clienti.

 
 
FIGURA 3
 
Un approccio multi-asset attivo prevede i rischi ed evita gli estremi
 

Fonte: Datastream, dal 26 gennaio 2012 al 31 gennaio 2023. Soggetto a modifiche giornaliere. Fornito unicamente a scopi informativi. Da non intendersi come raccomandazione all’acquisto o alla vendita dei titoli della classe di attività finanziarie sopra indicata. Ogni portafoglio può differire a causa di restrizioni e direttive specifiche sugli investimenti. Di conseguenza, i singoli risultati possono variare. I rendimenti passati non sono indicativi di risultati futuri.

 
 

Abbiamo riscontrato che il nostro approccio d’investimento multi-asset spesso soddisfa sia le esigenze dei clienti high-net-worth (HNW) che di quelli che detengono un patrimonio più contenuto. In particolare, per i primi si è dimostrato particolarmente efficiente come allocazione core di portafoglio, mentre per i secondi rappresenta un’efficiente strategia olistica. Nel corso degli anni abbiamo capito che per gli investitori tutelare il patrimonio investito è spesso più importante che non incrementarlo sostanzialmente. Abbiamo però notato che tutti gli investitori, facoltosi e non, desiderano accrescere il capitale, evitando però, per quanto possibile, la volatilità e, soprattutto, le sorprese negative. Questi investitori (così come altri) sanno che perdite ingenti rischiano di spingere, anche gli investitori più sofisticati, a liquidare posizioni quando i prezzi sono ai minimi, che è in assoluto la scelta più deleteria. Al contrario, la natura genuinamente attiva della nostra gestione e la flessibilità del gestore all’interno del target di volatilità o della struttura di controllo del rischio, sono gli ingredienti necessarii per attenuare l’impatto dei ribassi in caso di ulteriore volatilità. La velocità di esecuzione e gli strumenti a disposizione per ottenere il risultato desiderato (come ad esempio i futures e le opzioni) sono da tenere presente quando un investitore decide di delegare parte del proprio portafoglio a un gestore multi-asset che applica un modello di controllo del rischio.

ESG e investimenti multi-asset
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento della domanda di prodotti ESG (ambientali, sociali e di governance) e anche il segmento multi-asset non è rimasto immune a questa tendenza. Come team, riteniamo che il mercato dia valore ai fattori ESG e per questo motivo crediamo che le società con un robusto profilo ESG siano in grado di attrarre maggiori investimenti. Anche l’esclusione delle società con bassi punteggi ESG, che probabilmente saranno penalizzate nel nuovo contesto, rappresenta uno strumento di gestione del rischio.

Ecco perché il team Global Balanced Risk Control mira ad ottimizzare i profili ESG del portafoglio – la cosiddetta “ESG friendliness” – orientandosi verso titoli con rating ESG relativamente alti. Inoltre, il team esclude i titoli esposti a gravi controversie ESG e cerca di dialogare attivamente con il management di determinate aziende detenute in portafoglio, sui temi ESG. In ultima analisi, poiché i fattori ESG che comportano rischi notevoli di portafoglio sono in aumento, integrarli nel processo di investimento non costituisce più una questione di convinzione personale, ma, almeno nel nostro caso, diventa un ampliamento naturale della nostra filosofia di controllo del rischio.

Il nostro team e il nostro processo d’investimento
Gli investitori devono affrontare condizioni di mercato sempre diverse. Nella nostra esperienza pluriennale di gestione attiva di fondi, il nostro team ha operato durante fasi di recessione e ripresa economica, rally e bolle di mercato, rialzi dei tassi d’interesse e contesti inflazionistici. Inoltre, non bisogna dimenticare i cosiddetti eventi “cigno nero”, che rischiano di prendere alla sprovvista anche gli investitori più astuti.

Ci aspettiamo che in futuro i mercati siano più volatili e che il nostro processo d’investimento, che mira a controllare la volatilità per creare un profilo di performance più stabile e generare rendimenti corretti per il rischio di qualità superiore, offra agli investitori risultati migliori nel lungo periodo. Il nostro processo riveste un’importanza fondamentale.

Un approccio che si adatta all’andamento del mercato, per non dover continuamente modificare il portafoglio
A nostro parere, i portafogli multi-asset risultano efficaci in un’ampia gamma di contesti di mercato, attraverso la gestione attiva del portafoglio sulla base di un target di volatilità. Grazie a questo approccio che adegua l’esposizione all’evoluzione del contesto di mercato, gli investitori non sono costretti a modificare continuamente la composizione del loro portafoglio.

In sintesi, il nostro obiettivo è conseguire una performance competitiva con una partecipazione minima ai ribassi dei mercati.

 
 

1 Morgan Stanley Investment Management, i dati sul team sono aggiornati al 31 gennaio 2023. La composizione dei team è soggetta a modifiche senza preavviso.
2 Semantic Scholar: Volatility Managed Portfolios – 1° aprile 2016.

 
andrew.harmstone
Managing Director
Global Balanced Risk Control Team
 
jim.caron
Managing Director
Global Balanced Risk Control Team
 
 
 
 

CONSIDERAZIONI SUI RISCHI

Non vi è alcuna garanzia che l’obiettivo d’investimento della Strategia venga raggiunto. I portafogli sono esposti al rischio di mercato, ovvero alla possibilità che il valore di mercato dei titoli detenuti dal portafoglio diminuisca e che il valore delle azioni del portafoglio sia conseguentemente inferiore all’importo pagato dall’investitore per acquistarle. I valori di mercato possono cambiare quotidianamente a causa di eventi economici e di altro tipo (ad es. catastrofi naturali, crisi sanitarie, terrorismo, conflitti e disordini sociali) che interessano mercati, paesi, aziende o governi. È difficile prevedere le tempistiche, la durata e i potenziali effetti negativi (ad esempio la liquidità del portafoglio) degli eventi. Di conseguenza, l’investimento in questo portafoglio può comportare una perdita per l’investitore. Inoltre, la strategia può essere esposta ad alcuni rischi aggiuntivi. Esiste il rischio che, in base alle effettive condizioni di mercato, la metodologia e le ipotesi di asset allocation elaborate dal Consulente per i portafogli sottostanti si rivelino errate e che il portafoglio non raggiunga il suo obiettivo d’investimento. I corsi azionari tendono inoltre a essere volatili e la possibilità di subire perdite è significativa. Gli investimenti del portafoglio in certificati legati alle materie prime comportano rischi notevoli, ivi compreso il rischio di un sensibile deprezzamento del capitale investito. In aggiunta ai rischi inerenti alle materie prime, tali investimenti sono esposti a rischi specifici, quali il rischio di perdita di capitale e interessi, l’assenza di un mercato secondario e il rischio di livelli superiori di volatilità, che non interessano i tradizionali titoli azionari e di debito. Le oscillazioni dei cambi potrebbero annullare i guadagni generati dagli investimenti o accentuare le perdite. I titoli obbligazionari sono soggetti alla capacità dell’emittente di rimborsare puntualmente capitale e interessi (rischio di credito), alle variazioni dei tassi d’interesse (rischio di tasso d’interesse), al merito di credito dell’emittente e alle condizioni generali di liquidità del mercato (rischio di mercato). In un contesto di tassi d’interesse in rialzo, i corsi obbligazionari possono calare e dar luogo a periodi di volatilità e a maggiori richieste di rimborso. In un contesto di calo dei tassi d’interesse, il portafoglio potrebbe generare un reddito inferiore. I titoli con scadenze più lunghe possono essere maggiormente sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse. Le azioni e i titoli esteri risentono in genere di una maggiore volatilità rispetto agli strumenti obbligazionari e sono soggetti a rischi di cambio, politici, economici e di mercato. Le quotazioni tendono a oscillare in risposta a eventi specifici in seno a una determinata società. I titoli delle società a bassa capitalizzazione comportano rischi particolari, come l’esiguità delle linee di prodotto, dei mercati e delle risorse finanziarie, e possono registrare una maggiore volatilità di mercato rispetto a quelli di società più consolidate di dimensioni maggiori. I rischi associati agli investimenti nei mercati emergenti sono maggiori di quelli associati agli investimenti nei mercati sviluppati esteri. Le azioni degli exchange traded funds (ETF) comportano molti dei rischi associati agli investimenti diretti in azioni ordinarie od obbligazioni e il loro valore di mercato oscilla al variare del valore dell’indice sottostante. Investendo in ETF e in altri Fondi d’investimento, il portafoglio assorbe sia le proprie spese che quelle degli ETF e dei Fondi d’investimento nei quali investe. La domanda e l’offerta di ETF e dei Fondi d’investimento potrebbero non essere correlate a quelle dei titoli sottostanti. Gli strumenti derivati possono essere illiquidi, amplificare le perdite in misura più che proporzionale e avere un impatto negativo potenzialmente consistente sulla performance del Portafoglio. Un contratto a termine su valute è uno strumento di copertura che non implica alcun pagamento anticipato. Il ricorso alla leva finanziaria può accentuare la volatilità del Portafoglio. La diversificazione non protegge dalle perdite in un particolare mercato, tuttavia permette di distribuire il rischio tra le varie classi di attivo.

NOTA INFORMATIVA

I giudizi espresse sono quelle degli autori alla data di pubblicazione, possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti delle condizioni economiche o di mercato e potrebbero non realizzarsi. Le tesi espresse non riflettono i giudizi di tutto il personale di investimento in forza presso Morgan Stanley Investment Management (MSIM) e relative controllate e consociate (collettivamente, la “Società”) e potrebbero non trovare riscontro in tutte le strategie e in tutti i prodotti offerti dalla Società.

Il presente materiale è destinato a soggetti ai quali la Società ritiene ragionevolmente di poter comunicare e non deve essere inoltrato a nessun altro soggetto senza il consenso della Società. Il materiale è rivolto unicamente ai destinatari che non sono in alcun modo autorizzati a utilizzarlo per altre finalità. In materiale non esprime alcuna opinione in merito all’adeguatezza degli investimenti in esso descritti alle circostanze individuali di un destinatario o altri. È responsabilità di chiunque legga questo materiale osservare appieno le leggi di qualsiasi paese applicabile, ivi compreso ottenere qualsiasi permesso governativo o di altro tipo eventualmente richiesto o osservare qualsiasi altra formalità necessaria in quel paese.

Il presente materiale, che non è imparziale, è da intendersi esclusivamente a scopi informativi ed educativi e non costituisce una raccomandazione per l’acquisto o la vendita di valori mobiliari specifici o l’adozione di una particolare strategia d’investimento. Le informazioni riportate non tengono conto degli obiettivi finanziari, della situazione e delle esigenze specifiche dei singoli investitori.

Tabelle e grafici sono forniti a solo scopo illustrativo. I dati sulla performance corrispondono ai rendimenti passati. Le performance passate non rappresentano una garanzia dei risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale.

Prima di prendere decisioni d’investimento, si raccomanda agli investitori di esaminare attentamente i documenti di offerta relativi alla strategia/al prodotto. Cliccare sul link sopra riportato per visualizzare il contenuto completo di questo documento e altre informazioni importanti.

 

La presente comunicazione ha carattere promozionale.

Prima di procedere è necessario leggere attentamente tutti i Termini e le Condizioni che illustrano i vincoli legali e normativi che regolano la divulgazione delle informazioni relative ai prodotti di investimento Morgan Stanley Investment Management.

È possibile che i servizi illustrati in questo sito Web non siano disponibili in tutte le giurisdizioni o a qualsiasi persona. Per ulteriori informazioni, si rimanda alle condizioni d'uso.


Privacy e cookie    •    Istruzioni per l'uso

©  Morgan Stanley. Diritti riservati.